Cinema Primo Amore, la rassegna dedicata a Pietro Ingrao

Cinema Primo Amore, la rassegna dedicata a Pietro Ingrao
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Con la rassegna “Cinema primo amore” (4 Aprile / 2 Maggio 2014) l’Associazione Giuseppe De Santis – insieme ai Comuni e agli Enti che hanno promosso le celebrazioni per il 99° compleanno di Pietro Ingrao – rende omaggio alla grande passione di Pietro per il Cinema.

I comuni e i cinema che hanno aderito all’iniziativa sono:

Lenola – Cinema “Lilla”, Corso Vittorio Emanuele.

Fondi – Castello Caetani, Piazza Giacomo Matteotti.

Formia – Sala Ribaud, Comune di Formia.

Gaeta – Club Nautico “Flavio Gioia”, Piazza Carlo III.

Roccagorga – Sala Antico Granaio, Piazza 6 Gennaio.

Questo invece il calendario dei film in programma:

“Luci della città” (1931), Charlie Chaplin. Lenola, Venerdì 4 Aprile, ore 20,30.

“Tempi moderni” (1936), Charlie Chaplin. Fondi, Lunedì 7 Aprile, ore 18,00.

“La battaglia di Algeri” (1966), Gillo Pontecorvo. Formia, Mercoledì 9 Aprile, ore 18,00.

“Non c’è pace tra gli ulivi” (1950), Giuseppe De Santis. Gaeta, Giovedì 10 Aprile, ore 09,00 e ore 11,00.

“Ladri di biciclette” (1948), Vittorio De Sica. Roccagorga, Venerdì 11 Aprile, ore 20,30.

“Roma città aperta” (1945), Roberto Rossellini. Lenola, Venerdì 11 Aprile, ore 20,30.

“Ossessione” (1942), Luchino Visconti.. Fondi, Lunedì 14 Aprile, ore 18,00.

“Lamerica” (1994), Gianni Amelio. Gaeta, Martedì 15 Aprile, ore 09,00 e ore 11,00.

“Il mondo nuovo” (1982), Ettore Scola. Formia, Mercoledì 16 Aprile, ore 18,00.

“La sottile linea rossa” (1998), Terrence Malick. Lenola, Mercoledì 16 Aprile, ore 20,30.

“Amarcord” (1973), Federico Fellini. Fondi, Lunedì 28 Aprile, ore 18,00.

“Cronache di poveri amanti” (1954), Carlo Lizzani. Roccagorga, Venerdì 2 Maggio, ore 20,30.

Pietro Ingrao e il cinema:

Appena ventenne, nel 1935 Ingrao vinse il concorso di ammissione al primo biennio di regia del neonato Centro Sperimentale di Cinematografia. Pochi anni dopo, nel fervore pre-neorealistico, egli elaborò con Mario Alicata un trattamento dalla novella di Verga “Jeli il pastore” e fu partecipe delle discussioni da cui scaturirono il soggetto e il trattamento di “Palude”, che a seguito di successive stesure approdò sullo schermo nel 1943 con il titolo di “Ossessione” per la regia di Luchino Visconti e l’apporto fondamentale di Peppe De Santis in qualità di cosceneggiatore e assistente alla regia. La maturazione ideologica e la definitiva “scelta di campo” in favore della politica, che scaturì come reazione all’aggressione fascista e nazista alla Spagna, non hanno mai soppresso la forte attrazione di Pietro per la Settima Arte, come testimoniano le sue molteplici e acute riflessioni critiche che nel corso degli anni hanno visto la luce su quotidiani e riviste. Egli stesso ha sempre sostenuto di intendere più di cinema che di politica, e non abbiamo mai voluto correre il rischio di contraddirlo. Il mezzo cinematografico ha affascinato Ingrao in quanto strumento per poter raccontare con uno sguardo diverso le passioni, i drammi e le speranze dell’umanità e al tempo stesso per la capacità di inglobare e tramutare altre espressioni artistiche per farsi nuovo linguaggio, nuova Arte, secondo la lezione di Arnheim. Ma anche poiché motivo di diletto, di puro piacere. Una percezione che, al pari del sentimento “intellettuale” per le immagini proiettate sul grande schermo, è rimasta nei decenni inalterata: non è un caso che il volume che raccoglie i suoi scritti sul Cinema si intitoli “Mi sono molto divertito”.


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