Riforme, Unindustria – Stirpe: Città Metropolitana motore di sviluppo

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“La riforma delle Città metropolitane deve quanto prima essere attuata concretamente, una riforma a cui Unindustria guarda da sempre con molto interesse. Per questo abbiamo sostenuto ed elaborato il Manifesto delle Città Metropolitane presentato oggi a Firenze – ha dichiarato Maurizio Stirpe, Presidente di Unindustria a margine del convegno sulle città metropolitane, promosso dalla Rete associazioni industriali metropolitane, costituita oltre che da Unindustria anche dalle Confindustrie di riferimento delle future città metropolitane – E’ un’occasione che il Paese non può assolutamente perdere – ha proseguito Stirpe – Siamo di fronte ad una serie di forti cambiamenti istituzionali, dalla legge elettorale alla riforma del Senato fino a quella, fondamentale per le imprese, del Titolo V della Costituzione. Ed è proprio all’interno di queste riforme che a nostro parere può rientrare anche quella delle aree metropolitane, che deve portare ad una grande semplificazione del quadro normativo degli enti locali rendendo così le imprese più competitive e migliorando la qualità di vita dei cittadini. Non possiamo permetterci di perdere questo ultimo treno perché è da troppo che se ne parla, bisogna passare dalle parole ai fatti. Nelle aree metropolitane, con elevate densità produttive ed abitative, si concentrano il 36% del PIL, il 33% delle unità locali e il 35% degli occupati, ma anche il 32% della popolazione italiana e il 34% degli stranieri. Noi come Unindustria – ha detto Stirpe – siamo fortemente convinti che questa possa diventare la riforma delle riforme, una grande opportunità per cittadini ed imprese. Realizzare nel nostro territorio una città metropolitana a “geometria variabile”, dove città e regione diventino ciascuna la risorsa dell’altra. Solo così Roma può ambire a diventare una megacity punto di riferimento internazionale in termini di crescita demografica, innovazione, servizi e ricchezza prodotta come lo sono in Europa Londra e Parigi e, fuori dal nostro continente, New York, Pechino e Tokyo. Pensiamo ad un’area metropolitana che ha il fulcro in Roma Capitale ma che si protende all’esterno verso le quattro province dove è fondamentale il collegamento e lo scambio tra queste e la Capitale, nonché tra le province tra di loro. Roma ed i territori del Lazio presentano caratteristiche di omogeneità e interdipendenza tali da poter prendere in considerazione una visione molto più allargata di Città Metropolitana. Per realizzare questa riforma è fondamentale investire sulla rete infrastrutturale e costituire un sistema di relazioni forti per gli scambi fra le persone e le merci di tutte le province del Lazio. Per questo abbiamo individuato il quadrilatero dello sviluppo sul quale intervenire per migliorare la competitività del territorio regionale. Sono due gli assi: la direttrice autostradale Orte-Cassino (asse dell’hard economy) e la direttrice tirrenica Montalto di Castro-Gaeta (asse della soft economy). Entrambe collegano gli altri territori tramite alcune trasversali: una connette Civitavecchia a Orte passando per Viterbo, una da Valmontone collegherà la A1 alla futura Roma-Latina, una congiunge Cassino a Gaeta. A queste dovranno aggiungersi altre direttrici ritenute prioritarie per lo sviluppo del Lazio nel medio periodo, a partire dalle infrastrutture che completino il corridoio tirrenico. E’ fondamentale il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino – ha concluso Stirpe – ancora più necessario in vista della partnership tra Alitalia ed Ethiad, da noi fortemente auspicata. Un accordo, tra l’altro, che farebbe di Fiumicino il principale hub per le nuove tratte Europa- Medio Oriente.”


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