La sindrome di Asperger, questa s…Conosciuta

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Solo apparentemente poco conosciuta, la sindrome di Asperger è considerata un disturbo pervasivo dello sviluppo. I portatori presentano una persistente compromissione delle interazioni sociali, schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi molto ristretti. Alcuni sintomi di questa sindrome sono correlati al disturbo dell’apprendimento non verbale, la fobia sociale o il disturbo schizoide della personalità ma, la scarsa empatia è probabilmente l’aspetto più disfunzionale della sindrome. Nei soggetti che ne sono affetti, si denota un mancato sviluppo di amicizie o la condivisione d’interessi con altri, un deficit di reciprocità sociale o emotiva e un ridotto utilizzo del linguaggio non verbale, come il contatto visivo, le espressioni facciali, la postura e i gesti. Nell’infanzia e durante l’adolescenza ciò può causare seri problemi perché un bambino o un ragazzo ha difficoltà a decodificare i segnali impliciti su cui si reggono le interazioni sociali e potrà essere scartato dai coetanei, scontrandosi con una sorta di “crudeltà sociale”, sebbene egli non riesca a capire né il perché dell’ostilità né che cosa stia facendo di “sbagliato”. Le relazioni affettive, per esempio, sono particolarmente compromesse benché siano molto desiderate. Questo li porta spesso ad avere problemi relazionali soprattutto col sesso opposto, creando incomprensioni. Uno dei principali timori di chi ha la sindrome di Asperger è la paura che gli altri provano nei loro confronti, ragion per cui cercano di mostrarsi ancora più mansueti di quanto già la loro condizione li fa apparire; ciò li pone spesso come potenziale vittima di bullismo. L’alienazione sociale delle persone con la sindrome di Asperger è addirittura così intensa che molti si creano amici immaginari per compagnia. Gli individui con la Sindrome di Asperger inoltre possono offrire grandi contributi intellettuali, avendo un’intelligenza nella norma o finanche superiore alla media ma allo stesso tempo, a causa della loro scarsa capacità di empatia, possono mostrare insensibilità sociale e apparire indifferenti verso i propri cari e conoscenti. Molte volte sono considerati insensibili, antipatici, saccenti, egoisti, asociali, schivi, narcisisti, goffi e nel migliore dei casi, timidi ed introversi. Si dovrebbe, invece, investire sulla loro “diversità” come un fattore di “unicità”, per far sì che sviluppino una migliore consapevolezza di loro stessi e delle loro doti e non utilizzarla solo per fini sociali, cosa che molto spesso accade per una mancata conoscenza di questa patologia. L’Associazione Italiana Diritto e Psicologia rimane a Vostra disposizione per ogni chiarimento e curiosità ai numeri 3351577967 oppure 3476172522.


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