Gioco ed Alcol: allarme dipendenza

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Più colpiti i capi famiglia, che tentano invano il colpo di fortuna, ma sono i giovani a curarsi per primi.

L’Ospedale S.M.Goretti di Latina ospita uno sportello all’interno del SERT per accogliere il

numero sempre maggiore di persone con problemi.Ma la sistemazione non è delle migliori.

 

Oltre 200 comuni italiani tra cui Milano e Torino e nel Lazio, Ladispoli, Lenola e Formia hanno firmato il manifesto volto a combattere il gioco d’azzardo. Si aggiunge alla lista sorprendentemente anche il piccolo comune di Sermoneta che parteciperà attivamente alla battaglia contro le ludopatie.

“I Comuni devono svolgere iniziative che permettano di limitare, arginare e all’occorrenza aiutare le persone afflitte dalla sindrome del gioco compulsivo e le rispettive famiglie”, si legge nella delibera; “nonostante le evoluzioni legislative recenti, il vigente sistema normativo di controllo non prevede alcuna possibilità di controllo o di potere da parte dei Comuni in merito alla presenza di punti gioco, essendo materia di competenza dei Monopoli di Stato”.

Giochi come il bingo, il superenalotto, il gratta e vinci, le slot machine, le scommesse, l’ippica e il lotto possono mutare in una devastante forma di svago in modo cronico, che rasenta il fenomeno del cosiddetto “gioco compulsivo” considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una vera e propria malattia da dipendenza.

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a fine luglio una specifica legge che disciplina la collocazione delle sale da gioco, preservando le cosiddette “aree sensibili” (scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e anziani) e prevedendo dei ‘premi’ per gli esercizi che rimuovano o non istallino slot machine o videolottery.

Il manifesto è promosso da Lega Autonomie Locali e Associazione Terre di Mezzo, l’obiettivo è di fornire un quadro di riferimento per tutte le azioni che saranno adottate per valorizzare il gioco nelle sue componenti formative, socializzanti, ricreative e per sensibilizzare contro l’azzardo e le sue ricadute negative in termini di dipendenza, disgregazione sociale e patologia. Il fine è di portare all’attenzione delle Istituzioni Statali l’entità del problema e la mancanza di strumenti regolativi ed ispettivi dei Comuni per fronteggiare il fenomeno.

Di recente, il DDL 13/9/2012 n. 158 (art. 5), ha inserito la ludopatia nei livelli essenziali di assistenza (Lea), con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da questa patologia. Le cause di questo disturbo non sono note ma potrebbero consistere in un insieme di fattori genetici e ambientali. Tra i maschi in genere il disturbo inizia negli anni dell’adolescenza, mentre nelle donne inizia all’età di 20-40 anni.

Secondo alcune stime americane la ludopatia può interessare il 2-4% della popolazione, rappresentando dunque anche un importante problema di salute pubblica.

Secondo alcuni autori, la ludopatia è la patologia da dipendenza a più rapida crescita tra i giovani e gli adulti.

Dott. Peppino Nicolucci
Dott. Peppino Nicolucci

In merito a tale imponente fenomeno abbiamo intervistato il Dott. Peppino Nicolucci medico specialista in Neurologia, psicologia e medicina legale attualmente presidente regionale del Club alcologici territoriali Onlus e responsabile unità di alcologia USL Latina.

Dottore, è aumentato negli ultimi anni il numero delle persone che abusa di alcol?

Il fenomeno è in crescente aumento, se ne parla sempre troppo poco. Oggi l’abuso di alcol è strettamente correlato alle Ludopatie. Per ludopatia (o gioco d’azzardo patologico) s’intende l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze.

Ci spieghi meglio la relazione che intercorre fra alcol e ludopatia.

Il gioco d’azzardo patologico distrugge la dignità, la vita sociale ed economica delle persone.

Durante i periodi di stress o depressione, l’urgenza di dedicarsi al gioco d’azzardo per le persone che ne sono affette può diventare completamente incontrollabile, esponendoli a gravi conseguenze, personali che spesso sfociano all’autodistruzione attraverso l’abuso di alcol e di droghe provocandone una dipendenza.

Chi si rivolge al vostro ‘sportello’ di Latina?

I giovani in assoluto sono la prevalenza. S’inizia con l’alcol per gioco, per sentirsi ‘grandi’ ma poi si cade nel patologico e le motivazioni sono molteplici.

Le istituzioni locali sostengono il suo progetto?

Assolutamente no. Mai avuto sostegni e per di più siamo stati relegati all’interno del SERT (Servizio per le tossicodipendenze). Ma secondo voi, una persona vittima dell’alcol e del ‘gioco’, potrà mai essere seguita al meglio in questo modo? Non è scontato che chi è affetto dalle patologie in questione faccia uso di droghe. E’ necessario dedicare personale specializzato e spazi consoni a tali pazienti patologici che hanno diritto di riprendersi la loro dignità.

Leggevo sul suo sito internet www.peppinonicolucci.it che il 25/26/27 ottobre si terrà a Roma a Caste Gandolfo il XXII Congresso Nazionale AICAT (Associazione Italiana dei Club Alcologici Italiani), un’iniziativa importante

E’ un congresso dove si promuoverà la solidarietà, si ascolteranno ‘storie’ e s’incontreranno i migliori operatori del settore. Oggi più che mai, in un contesto sociale così difficile che spinge sempre più il cittadino alla ricerca del colpo di fortuna, vi sono persone ormai totalmente dipendenti di questi giochi e famiglie in grave difficoltà; per questo motivo diventa necessario sensibilizzare l’opinione pubblica.

Info: www.peppinonicolucci.it

 


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