Claviorganum in uscita venerdì 4 dicembre per Suono Records

Claviorganum  in uscita venerdì 4 dicembre per Suono Records
Condividi

Ce ne sono 5 in tutto il mondo, il quinto è completamente italiano ed è la realizzazione di un sogno: il Claviorgano, l’unione di due strumenti come il clavicembalo e l’organo, in grado di dare la giusta forma per la prima, a distanza di 300 anni, a musiche di autori come Haendel. Haendel, John Stanley, Charles Wesley, Thomas Augustine Arne: nel 2015 la tecnologia è arrivata “in soccorso” all’utopia di questi musicisti, consentendo la realizzazione del primo Claviorgano in grado di risolvere i problemi correlati ai materiali di fattura e alla reale utilizzabilità. A idearlo e realizzarlo con i più moderni materiali e l’immancabile struttura in legno, l’italiano Massimiliano Muzzi, organista di fama mondiale e Membro onorario del Royal College of Organist di Londra, che, accompagnato dall’eccellente Orchestra del Maggio Fiorentino, ha voluto mettere subito all’opera il suo Claviorgano. Fibre in carbonio e legno per uno strumento che per la prima volta ha dato voce fedelmente alla produzione inglese del Settecento con il Cd “Claviorganum” (in uscita il 4 dicembre 2015 per Suono Records): 300 anni dopo l’incontro tra la Storia della Musica, l’utopia artistica e la tecnologia, per un progetto discografico unico al mondo, registrato in altissima definizione con la regia del suono di Fabio Galadini, l’esecuzione di Massimiliano Muzzi e l’accompagnamento dell’Orchestra del Maggio Fiorentino, e Lorenzo Fuoco come Maestro Concertatore. Nel cd “Claviorganum”, per la prima volta secondo le indicazioni fedeli riportate dai compositori, il Maestro Muzzi e l’Orchestra del Maggio Fiorentino, con un’attenzione al suono lavorato fino alla perfezione, eseguono i concerti per claviorgano, archi, oboe e orchestra, composti tra il 1700 e il 1770 da Haendel, John Stanley, Charles Wesley e Thomas Augustine Arne, con un occhio alla produzione italiana dell’epoca.  Lo scopo di questi strumenti era quello di  permettere ad un unico esecutore di suonare contemporaneamente l’organo e il clavicembalo, ovviando in parte ai “difetti” dei singoli strumenti e “ rispondendo” all’antichissimo desiderio di combinare in un solo strumento il suono delle corde ed il suono dei fiati, secondo un antico sogno , spesso realizzato da fantasie sin estetiche  rappresentate in pittura, come, per esempio, quel fantastico strumento di tipo vagamente orientale dipinto da Piero di Cosimo nella tavola di Perseo e Andromeda (Uffizi), o in quella singolare combinazione di viola ad arco e flauto dolce che viene suonato non senza difficoltà da uno degli angeli del Ferrari nella cupola di Saronno. Purtroppo, di tutti i Claviorgani costruiti fino alla fine del sec. XVIII pochissimi sono giunti fino a noi. Il più antico esemplare di Claviorgano pervenuto fino ai nostri giorni, è conservato presso il Victoria and Albert Museum e fu costruito nel 1579 in Inghilterra dal fiammingo Ludowijk Theewes. Il progetto Claviorganum, a oggi, prevede la produzione di altri cd sempre sul repertorio barocco, insieme a una tournée che toccherà alcuni paesi europei per concludersi a Roma.


Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *