AbbVie: “Il biotech può rilanciare la competitività italiana”

AbbVie: “Il biotech può rilanciare la competitività italiana”
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Il ruolo delle biotecnologie nel rilancio dell’occupazione e della competitività del sistema industriale italiano e gli investimenti effettuati da AbbVie, società di ricerca biofarmaceutica globale, nel Lazio: sono questi i temi affrontati oggi durante la giornata di porte aperte organizzata da AbbVie nell’ambito della Biotech Week, la settimana europea dedicata alla ricerca sulle biotecnologie. Alla giornata hanno partecipato, tra gli altri, l’Assessore alle Attività Produttive del Lazio Guido Fabiani, il Sindaco di Aprilia Antonio Terra, il professor Atella del CEIS di Torvergata, Assobiotec, l’Ambasciata USA, l’American Chamber of Commerce, nonché l’amministratore delegato di AbbVie Fabrizio Greco e il direttore dello stabilimento di Campoverde Francesco Tatangelo.
Il biotech è un settore sempre più rilevante e “strategico” per il futuro dell’economia nazionale e nello specifico di quella laziale. Secondo i dati Assobiotec, infatti, il comparto è complessivamente formato da 422 aziende, impiega 6.626 addetti per la sola funzione di ricerca e sviluppo, con un fatturato totale di circa 7 miliardi di euro e investimenti in R&S pari a oltre 1,5 miliardi di euro.  Il biotech vale oggi lo 0,7% del Pil nazionale: numeri che mettono l’Italia al terzo posto in Europa, dopo la Germania e la Gran Bretagna. In particolare, AbbVie ha investito a Campoverde 40 milioni di euro negli ultimi 5 anni, dando vita a un polo produttivo e tecnologico di riconosciuta eccellenza mondiale.
“Il compito dell’industria farmaceutica biotecnologica è rispondere ai bisogni del paziente con trattamenti efficaci e sostenibili, anche economicamente”, ha dichiarato Fabrizio Greco,

Fabrizio Greco Amm. del.  AbbVie Italia
Fabrizio Greco Amm. del. AbbVie Italia

. “Oggi il 75% della spesa sanitara è legato a patologie croniche che possono trovare soluzione grazie a terapie innovative, ma queste faticano a incontrare il giusto riconoscimento e oggi, quindi, l’innovazione non trova lo spazio necessario. Non meno importante è il ruolo che l settore farmaceutico biotech può avere nel rilancio dell’occupazione e della competitività del sistema industriale italiano: ogni nuovo addetto nel settore biotech ne genera infatti cinque nell’indotto, a fronte di 1,6 nei settori tradizionali. È quindi un settore vitale, ma che necessita di maggiore sostegno da parte del Governo, a partire dalla definizione di un Piano strategico nazionale entro l’anno”.
“È necessario iniziare un percorso che, partendo dalle importanti realtà presenti in Regione nel settore farmaceutico, promuova l’avvio di un nuovo ecosistema per l’innovazione e la competitività, una sorta di Pharma-District. A questo fine, si potrebbe lavorare a un protocollo di intesa con gli stakeholders interessati”, ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive della Regione Lazio, Guido Fabiani.
Sottolineando proprio il legame indissolubile tra innovazione e futuro, AbbVie ha anche ospitato oggi, sempre nello stabilimento di Campoverde, un nutrito gruppo di studenti selezionati dalle facoltà di Medicina di Tor Vergata e del Campus Biomedico. Giovani studenti che potrebbero diventare il futuro della biotecnologia in Italia e nel mondo.
Biotech Week – Il programma italiano è molto ricco: 31 città coinvolte, 48 convegni, 11 laboratori, mostre, spettacoli e corsi di formazione. L’obiettivo è contribuire ad aumentare sia la consapevolezza del pubblico, sia l’attenzione delle istituzioni sull’impatto positivo che le biotecnologie hanno, e avranno sempre di più, sulla vita dell’uomo, sulla salute, l’alimentazione e l’ambiente, nonché come leva di sviluppo dell’economia del nostro Paese, in termini di competitività, valorizzazione, crescita e creazione di nuovi posti di lavoro altamente qualificati.


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