Tiroide, la svolta parte da Latina

Nella cornice della Sala Conferenze dell’Ordine dei Medici di Latina si è svolta la nona edizione del Convegno Pontino sulle Patologie del Collo, appuntamento ormai consolidato per gli operatori sanitari dell’Agro Pontino e non solo. Il corso, inserito nel programma di Educazione Continua in Medicina, ha avuto il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Latina, dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME) e dell’Associazione Tendi La Mano A.I.P.O.M., segnando un ulteriore passo nella riflessione condivisa tra specialisti e medicina generale sul futuro della presa in carico del paziente endocrinologico. L’incontro, riservato a medici di medicina generale, endocrinologi, internisti, radiologi e specialisti del territorio, ha posto al centro del dibattito un tema tanto attuale quanto urgente: migliorare l’appropriatezza prescrittiva e terapeutica, in particolare nelle patologie tiroidee e paratiroidee. Un obiettivo ambizioso, che chiama in causa non solo la competenza clinica ma anche la capacità di lavorare in sinergia tra ospedale e territorio, superando barriere burocratiche e logiche prescrittive automatizzate. Responsabili scientifici dell’evento il dottor Roberto Cesareo, endocrinologo e libero docente presso la facoltà di Medicina dell’Università Campus Biomedico di Roma, e il dottor Davide Caianiello, medico di medicina generale di Latina, che hanno saputo coordinare un confronto ad alto livello scientifico con il contributo di esperti di fama nazionale e internazionale come il professor Andrea Palermo e la professoressa Anda Mihaela Naciu (Endocrinologia Campus Biomedico di Roma), il dottor Salvatore Monti (Ospedale Sant’Andrea di Roma), il dottor Valerio Pasqualini (Ospedale San Filippo Neri) e il dottor Sergio Di Martino presidente dell’Associazione dei Medici e degli Odontoiatri liberi professionisti (AMOlp). A ribadire con forza la necessità di rivedere le dinamiche che generano l’ingolfamento del sistema sanitario è stato proprio il dottor Cesareo, secondo cui la riduzione delle liste d’attesa non può basarsi semplicemente su un aumento del numero di visite, ma sulla capacità del medico di medicina generale di lavorare a stretto contatto con lo specialista, condividendo percorsi di appropriatezza nella richiesta delle prestazioni e nella valutazione degli esami diagnostici. Un’attenzione che, se applicata con coerenza, svuoterebbe di senso i cosiddetti “pacchetti” diagnostici, troppo spesso composti da indagini inappropriate. Nel corso del convegno, il dottor Monti ha acceso i riflettori su una criticità che riguarda direttamente i pazienti del Lazio; il divieto, unico in Italia, alla prescrizione della formulazione liquida della tiroxina, fondamentale per chi soffre di malassorbimento come i celiaci o i pazienti operati di chirurgia bariatrica. Una scelta regolatoria che rischia di trasformarsi in un ostacolo alla cura personalizzata, eccezion fatta per i soli casi di disfagia. A offrire una prospettiva terapeutica alternativa, il dottor Pasqualini ha illustrato i risultati ottenuti con le tecniche termo-ablative per il trattamento dei noduli tiroidei, sottolineando il ruolo da protagonista dell’Ospedale Santa Maria Goretti come centro di riferimento nazionale, anche grazie alla produzione di evidenze scientifiche di alta qualità in questo ambito. Ma è sul diritto alla salute che il dibattito si è acceso con l’intervento del dottor Di Martino, presidente AMOlp, che ha evidenziato l’importanza di estendere la possibilità di redigere piani terapeutici anche ai medici specialisti in libera professione. Una proposta che, se recepita, potrebbe contribuire in modo concreto all’abbattimento delle liste d’attesa, offrendo al cittadino una reale alternativa all’accesso esclusivo alle strutture pubbliche per la gestione delle terapie. A chiudere i lavori, il professor Palermo e la professoressa Naciu hanno posto l’accento sull’evoluzione della terapia delle malattie delle paratiroidi, annunciando l’imminente arrivo sul mercato di una nuova molecola simile all’ormone paratiroideo. Una risorsa innovativa, destinata ai pazienti che, anche dopo interventi su tiroide e paratiroidi, non riescono a mantenere livelli adeguati di calcemia nonostante l’assunzione di calcio e vitamina D. Il Convegno Pontino sulle Patologie del Collo si conferma così non solo un’occasione formativa ma anche un laboratorio di idee e proposte concrete per una medicina più vicina ai bisogni reali del paziente e più efficiente nella gestione delle risorse.