“Pinocchio…un bambino come me!”

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La fantastica ed intramontabile fiaba di Pinocchio vedrà protagonisti i bambini della scuola dell’infanzia-sezione B, venerdì  22 maggio alle 17.00 presso il teatro A. F. Celli di piazza Moro. La favola delle favole è stata rivista dalle insegnanti Rita Parisotto, Graziella Quinto e Loredana Celotto che per rappresentarla hanno scelto la formula del musical con un “cantastorie” che sarà il filo conduttore che accompagnerà i bambini attraverso canzoni e balletti, fino a delineare il fantastico personaggio che vive oltre il tempo e lo spazio. Il musical “Pinocchio…un bambino come me!” comincia così:C’era una volta…
– Un re!
– No signore, ha sbagliato! C’era una volta…
– Una regina!
– No signora, ha sbagliato! C’era una volta un bambino, un bambino come me! Nato dalla fantasia di Carlo Collodi.
Tutti sanno come andò a finire quella volta che un pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname…
Pinocchio è un personaggio fantastico che vive oltre il tempo e lo spazio, ma è sempre attuale. Le prove che supera per “diventare grande” sono le stesse che vive il bambino oggi. Pinocchio ha voglia di autonomia, non vuole ascoltare chi cerca di dargli saggi consigli. Ha voglia di sbagliare e imparare dai propri errori. In quella sua “testa di legno”, pensa che il babbo non gli voglia bene, solo perché non gli lascia fare quello che vuole. Gli piace solo giocare, perché pensa che per studiare ci sia sempre tempo. Pensa che le bugie siano necessarie, per sfuggire alle punizioni. Pensa che le parole dei “cattivi compagni” siano sempre vere e giuste. Ma dentro quel “tronco di legno”, pulsa un cuore tenerissimo. Pensa sempre al babbo. Piange per la Fata Turchina che lo aiuta nel momento del bisogno. Aiuta il suo amico Arlecchino. Salva il cane Alidoro, ecc. Pinocchio vuole diventare grande e conoscere il mondo. Tutte le figure che incontrerà nel suo percorso, (anche il gatto, la volpe, Lucignolo) lo aiuteranno a diventare “un bambino”. Un bambino che avrà imparato ad ascoltare, vedere, condividere e soprattutto a ragionare con la propria testa.
“ Eh! Si. E’ proprio un bambino come me!”


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