Neurochirurgia dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina un’eccellenza

Neurochirurgia dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina un’eccellenza
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Disservizi, tagli e riduzione dell’organico, in questo periodo non si parla di altro, nell’occhio del ciclone soprattutto la sanità, tutti pronti ad alzare il dito contro qualcosa che non va imputando le responsabilità a qualcun altro. E’ tempo di crisi nel nostro Paese e si pensa solo a tagliare indiscriminatamente senza considerare di evitare gli sprechi dove si potrebbe, dove sarebbe giusto, puntando a salvaguardare, senza ma e senza se, quello che funziona davvero, la Sanità con la S maiuscola. Sempre alla ribalta per una serie di disservizi, non tutti sanno che il nostro Ospedale, l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina è una vera e propria eccellenza in molti settori e che rappresentiamo un punto di riferimento per le altre Nazioni. All’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, fra gli altri, esiste un reparto veramente all’avanguardia ed in continua innovazione, è il reparto di neurochirurgia diretto dal professor Stefano Savino ma, in cosa si distingue? Dobbiamo fare un picco passo indietro, prima che fosse istituito il reparto neurochirurgia dell’ospedale santa Maria Goretti di Latina, tutto il Lazio faceva riferimento Roma, questo negli anni ha provocato una delocalizzazione che ha avuto dei tragici risvolti a danno dei pazienti. Il reparto è stato inaugurato nel gennaio 2005, in questi nove anni ci siamo conquistati un posto d’eccellenza in tutta la neurochirurgia non solo Provinciale ma Regionale e abbiamo addirittura portato dei nostri lavori a congressi Nazionale ed Internazionali, ricevendo anche prestigiosi riconoscimenti dalla comunità scientifica. Perché non lo sa quasi nessuno che siete così bravi? Perché fa più notizia una cattiva notizia che una buona, e poi perché Latina paga pesantemente il fatto di avere una facoltà di medicina, non dico l’università in se, anche se io avrei portato a Latina facoltà diverse da quelle presenti a Roma, veterinaria ad esempio. Mi riferisco ai reparti universitari all’interno dell’ospedale che hanno creato un doppione di quelli esistenti, generando confusione ma soprattutto, sparpagliando i fondi per l’assistenza. Ora i reparti universitari sono stati trasferiti all’Icot e a Terracina ma ormai il danno è stato fatto. Possiamo ancora recuperare? Certo, perché il Santa Maria Goretti, che fino a qualche tempo fa era un’Ospedaletto, considerato un centro di smistamento, una sorta di grande pronto soccorso, negli ultimi anni, con uno sforzo sovraumano, da parte di pochi medici, è diventato un ospedale serio, forse il più serio fuori le mura romane, che ha tutte le specialità chirurgiche e, questo gli consentirà di diventare DEA di secondo livello. Prof. Savino è stato anche direttore sanitario del nosocomio pontino, con l’incarico di amministratore cosa ha imparato? Intanto che è assolutamente insufficiente, l’ospedale è nato quando Latina aveva venticinquemila abitanti, adesso ne ha centocinquanta mila, oltretutto sono stati chiusi anche tutti, o quasi, gli ospedali periferici. Per cui gravitano tutti qui, è praticamente esploso con la facoltà di medicina. È ovvio che soffre di una crisi di crescita, dovrebbe essere ampliato. Come amministratore cosa farebbe per l’ospedale? Cercherei di rilanciarlo su vari livelli, secondo me, c’è una cattiva stampa sull’ospedale di Latina, quindi cercherei di diffondere anche le belle notizie, che vi assicuro in proporzione, sono più di quelle cattive, poi darei un diverso assetto all’impatto che ha la facoltà di medicina all’interno dell’ospedale e da ultimo ma non meno importante, informerei meglio i medici di famiglia sulle potenzialità del nostro ospedale, evitando così inutili viaggi della speranza. Come primario? Debellerei il precariato riaprendo i concorsi, dando così la possibilità ai medici che si sono formati da noi di restare a lavorare qui, mettendo la loro professionalità al servizio dei pazienti. Nel mio reparto ci sono tutti, tranne due, medici precari, ma da dieci anni. Il Lazio è diventato, la regione d’Italia, che fornisce a tutta la Nazione, medici ed infermieri “Formati” e questa è una cosa tracica, per le nostre professionalità e soprattutto per i pazienti. L’equipe di Neurochirurgia rappresenta l’eccellenza nel suo reparto. Sì, e sono tutti giovanissimi, tra l’altro ci sono quattro donne, tutti hanno una preparazione e un entusiasmo professionale incredibile. Le ultime tecniche vi hanno portato a Tel Aviv, in Israele, al prestigioso “EANS Annual Meeting 2013”, il Congresso Europeo di Neurochirurgia. Da quando Neurochirurgia è decollata, oggi siamo considerati una delle migliori del Lazio, siamo riusciti fra le mille difficoltà che ci sono da noi, a portare il nome di Latina all’estero, in Inghilterra e a Tel Aviv con due lavori di notevole interesse scientifico. Quali sono i punti di forza del reparto? La chirurgia vertebro/ midollare cioè, tutta la patologia traumatica e degenerativa della colonna spinale, lombare e cervicale, per la quale siamo un punto di riferimento per il Lazio. E poi naturalmente la traumatologia cranica e spinale che, da quando ha aperto a Latina, ha salvato migliaia di giovani che in questi anni sono, rimasi coinvolti in innumerevoli incidenti. Ma anche tumori celebrali, nervi periferici… È cambiato il ruolo del medico? Purtroppo in modo drammatico, in peggio, oggi c’è meno fiducia nei confronti del medico. È noto che le denunce dei medici, negli ultimi due anni, sono aumentate del 400%, poi per il 95% si chiudono con un nulla di fatto, però questo, oltre alle spese mina un po’ alla base la dedizione professionale. Qual è stata la delusione più grande come medico? Il cambiamento del rapporto tra medico e paziente. La soddisfazione più grande? Le testimonianze di affetto dei pazienti e la soddisfazione di realizzare un ospedale per i nostri concittadini, certo, siamo soli contro tutti, ma la battaglia continua… Cosa prevede per il futuro? Penso che se non corriamo ai ripari, per una precisa volontà politica, gli ospedali chiuderanno. Tra un po’ chi se lo potrà permettere sarà curato, gli altri non avranno chance. Che l’ha un sogno o un desiderio? Vorrei che il nostro Ospedale, l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, arrivasse alla fine di questo percorso di eccellenza e che la gente si rivolgesse a noi con fiducia. Spero che i pazienti capiscano che il nostro ospedale è molto meglio di tantissimi ospedali di Roma che sono totalmente allo sfascio.


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Un pensiero su “Neurochirurgia dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina un’eccellenza

  1. Sono d’accordo completamente con questo articolo. Negli ultimi anni ho avuto , purtroppo, necessita’ di frequentsre diversi ospedali ed ho verificato che esistono molto lati oscuri, a parties Dai Medici di famiglia che dirigono I pazienti verso strutture che convengono a loro. Mio marito deve essere operato per due Ernie e sara’ operato a Latina. Bisogna verificare prima di credere so luoghi comuni.

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