Max Giusti al teatro D’Annunzio di Latina

Max Giusti al teatro D’Annunzio di Latina
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Max Giusti torna a teatro. Dopo tanti anni di tv, Giusti torna con uno spettacolo completamente nuovo, pronto a far divertire ed emozionare il suo pubblico. Uno spettacolo scritto dallo stesso Giusti con Andrea Lolli, Claudio Pallottini e Giuliano Rinaldi, con una grande narrazione e una bellissima colonna sonora scritta da Gaetano Curreri. L’appuntamento a Latina è sul palco del teatro D’Annunzio il 1 marzo alle 21.00. L’organizzazione è a cura della Ventidieci con il patrocinio del Comune di Latina. Di padre in figlio è un vero e proprio passaggio di consegne insolito, un passaggio di verità, un passaggio di emozioni e di sentimenti. Tutto nasce da una domanda che è la chiave dello spettacolo: Quando si smette di essere figli e si diventa genitori? E quando si diventa genitori si smette di essere figli? Una pièce insolita, soprattutto per il Max Giusti, abituato ad essere un attore brillante e comico che, per la prima volta, mischia comicità e spontaneità con un grande novità, quella di affrontare con assoluta veridicità i sentimenti e il rapporto tra padre e figlio, quasi sempre fatto di silenzi, di abbracci mancati, di sguardi e di non detti. Il protagonista è un attore di 40 anni, la cui carriera non è mai decollata, che si trova ad affrontare una grande novità, un figlio di una settimana da fa conoscere al padre che è in ospedale a fare un controllo medico. È vero, divertente e irriverente, questo uomo che cerca di raccontare al proprio figlio chi era suo nonno. Ed è sorprendente scoprire, attraverso i suoi racconti, quanto 40 anni possano modificare il rapporto tra padri e figli. Nel tentativo di raccontare la figura del nonno a suo figlio, il protagonista si rende conto che sono cambiate tante cose, il modo di educare propri figli, di parlare con loro e di approcciarli. E tutto questo scatena una serie di aneddoti molto divertenti. La storia prenderà una svolta diversa quando al novello papà passa di fronte una grande opportunità, il treno della vita, un treno che non passerà più e l’evoluzione della storia ci racconterà come dovrà assumersi le sue responsabilità davanti al figlio e al padre. Uno spaccato di Italia, uno spaccato di 40 anni con una grande consapevolezza che forse molte cose non saranno mai più le stesse.

Costo del biglietto: da 20,00 a 30,50 euro + prevendita

 


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