L’impegno di LBC per la scuola

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Più sicure, accoglienti, aperte alla comunità e alle pratiche sostenibili: sono le scuole che Latina Bene Comune immagina nella città di domani.
LBC ha lavorato in questi mesi al capitolo Scuola con un gruppo dedicato composto da dirigenti scolastici e insegnanti, ovvero da chi la scuola la vive dall’interno e si confronta quotidianamente con i disagi di un settore che ha pagato a caro prezzo anni di tagli e investimenti zero. 
«Il Comune di Latina non si è mai dato una politica scolastica degna di tale nome», a sostenerlo sono Antonino Leotta e Laura Perazzotti, sicuri componenti del nuovo Consiglio comunale. Antonino Leotta, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo n. 5 di Via Tasso, è risultato il secondo più votato della lista Latina Bene Comune; Laura Parazzotti, docente di educazione musicale presso l’Istituto Comprensivo “Giuseppe Giuliano”, è la prima eletta della lista Latina Rinasce. «Dopo l’implementazione edilizia degli anni ‘70, ‘80 – spiegano – nessuna politica di sviluppo del sistema d’istruzione, educativo e di formazione è stata pensata e tanto meno realizzata. La politica della scuola ha proceduto sempre “a vista” e soprattutto condizionata dai personaggi che hanno seduto in Consiglio comunale nelle varie legislature. I cosiddetti “sindaci dei borghi” hanno provveduto di volta in volta a sistemare le cose che più da vicino interessavano loro, nell’ottica clientelare tendente a favorire i gruppi di potere e nel contempo creare il consenso elettorale».
Una volta al governo, LBC si preoccuperà per prima cosa di istituire l’assessorato all’Istruzione Pubblica e Politiche Scolastiche, ad oggi distribuito tra Diritto allo studio, Servizi Sociali e Lavori Pubblici. «Come da D.Lgs 112/1998 l’assessorato è competente per tutto quello che riguarda la scuola di base – sottolinea Perazzotti – nonché della manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici fatto salvo interventi strutturali. Interviene su ambiti che vanno dall’aggiornamento degli insegnanti per l’innovazione didattica all’accoglienza e integrazione degli alunni disabili e con Bes (Bisogni Educativi Speciali); dal sostegno a reti di scuole per la diffusione delle buone pratiche per l’ambiente all’educazione alla salute; dalla valorizzazione dei beni culturali e ambientali del territorio agli investimenti in apparati tecnologici e per la creazione di maggiori spazi di condivisione in rete per studenti e famiglie».
Nota dolente a Latina, come in molte altre città italiane, l’edilizia scolastica. Sul territorio comunale si contano 12 istituti comprensivi per un totale di circa 14mila alunni, distribuiti su 56 plessi: 22 nei borghi, 34 in città. Per Leotta la fotografia dell’edilizia scolastica parla chiaro: «Ci sono strutture insufficienti per nidi e scuole dell’infanzia, strutture utilizzate in modo improprio, strutture sotto utilizzate e strutture inutili. Come LBC riteniamo importantissimo effettuare un censimento e una mappatura del nostro territorio, centro e borghi, al fine di individuare questi edifici che potrebbero essere sfruttati per ospitare nuovi asili comunali e scuole dell’infanzia. L’assessorato interverrà in fase di programmazione sulle strutture e i posti per i bambini delle scuole dell’infanzia e degli asili nido. Ciò al fine di superare l’attuale situazione di carenza generalizzata di asili pubblici e la crescita esponenziale di strutture private, a cui il Comune è costretto a rivolgersi per soddisfare la domanda dei cittadini».
Nel programma per la risoluzione dei problemi legati all’edilizia scolastica Latina Bene Comune prevede:
– la messa in sicurezza degli edifici e l’acquisizione delle certificazioni di agibilità e antincendio; il rispetto delle norme ovvero: massimo 25 alunni per classe, 20 in caso di presenza di portatori di handicap) e, per quanto riguarda lo spazio, 1,80 mq netti per alunno per le scuole materne, elementari e medie;
– l’abbattimento delle barriere architettoniche;
– la manutenzione ordinaria e assegnazione di fondi adeguati da rendicontare e destinare alle scuole;
– la cura delle aree verdi e messa in sicurezza dei giochi;
– il recupero di strutture già esistenti, utilizzando materiali eco-sostenibili e fonti di energia alternativa e rinnovabile.
Il tutto da realizzare partendo da un presupposto ritenuto imprescindibile per il movimento civico: «Più risorse per l’istruzione pubblica e statale».

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