Latina: Acting Lab chiude la stagione con uno spettacolo che commuove

Si è chiusa con uno straordinario successo la stagione teatrale dell’Acting Lab, che sabato 14 giugno ha emozionato il pubblico del Teatro Moderno di Latina con lo spettacolo inedito “Non è della guerra che ti voglio parlare”, diretto da Simone Finotti e tratto dal romanzo di Alessandro Comandini. Un adattamento teatrale potente e toccante, capace di intrecciare storia e sentimento in un racconto che ha lasciato il segno. Con uno stile narrativo fresco e coinvolgente, le “Narratrici”, una romantica, l’altra cinica, hanno guidato lo spettatore attraverso le vicende di Sofia, giovane donna cisternese travolta dagli eventi della Primavera del 1944. Lo spettacolo è ambientato in una Cisterna devastata dai bombardamenti, nel cuore di un territorio pontino martoriato dalla guerra e colpito dal ritorno della malaria, conseguenza del sabotaggio delle bonifiche da parte delle truppe tedesche in ritirata; una delle prime azioni di guerra biologica documentata. Ma il cuore della storia batte altrove, l’anima del racconto è Sofia, divisa tra l’amore per Altiero, pilota italiano schierato con gli Alleati dopo l’Armistizio, e l’incontro imprevisto con Gerard, un soldato austriaco. La sua è una battaglia intima e profonda, fatta di silenzi, scelte difficili e speranze sospese. A dare corpo e voce ai personaggi, un cast corale di straordinaria intensità, composto da: Marilena Amodeo, Nour Ayari, Federica Buglione, Marco Campoli, Samantha Centra, Alessandro Granati, Michele Guarino, Chiara Marchetti, Davide Molino, Giorgia Peloso, Giulia Puzio, Fabio Rezzonico, Valerio Valle, Antonio Violetti e Ilaria Zago. Ogni interprete ha saputo restituire con autenticità, le sfumature emotive dei propri personaggi, contribuendo alla forza narrativa e al coinvolgimento emotivo dello spettacolo. Il pubblico, profondamente coinvolto, ha risposto con un’ovazione di applausi e commozione. Lo spettacolo ha rappresentato un omaggio vibrante alla resistenza silenziosa e quotidiana delle donne e degli uomini della nostra terra, raccontando una guerra che non si combatte solo con le armi, ma anche con la memoria, l’amore e il coraggio delle scelte. Un’opera che merita di essere vista, soprattutto dai più giovani, perché ci ricorda che anche nella distruzione più cupa può nascere una voce di speranza. E quella voce, sul palco, è risuonata forte e chiara. «Portare in scena questa storia è stato un viaggio umano prima ancora che artistico. Abbiamo lavorato sulla memoria, sull’identità e sulle emozioni più profonde. Non è solo un racconto di guerra, ma di scelte, di attese, di silenzi che parlano più delle parole – ha dichiarato il regista Simone Finotti – Ringrazio ogni attore per aver dato anima ai personaggi e al pubblico per averci restituito un’emozione così forte. Questo spettacolo è un piccolo omaggio a chi ha resistito, in silenzio e con dignità». “Non è della guerra che ti voglio parlare” è stato l’ultimo di dodici spettacoli che hanno animato, da metà maggio a metà giugno, l’intensa stagione artistica dell’Acting Lab, coinvolgendo tutti i corsi della scuola: Baby, Kids, Junior, Young e Advanced. Decine di giovani e giovanissimi aspiranti attori sono saliti sul palco, crescendo artisticamente sotto l’attenta guida di Marilena Amodeo, Samantha Centra e Pierluigi Polisena. Ogni spettacolo ha rappresentato non solo un’espressione delle competenze acquisite, ma anche un esempio concreto dell’approccio formativo dell’Acting Lab, che affianca alle metodologie teatrali tradizionali le tecniche cinematografiche, peculiarità distintiva della scuola d’Arte NSD di Latina. L’Acting Lab dà appuntamento a tutti; bambini, ragazzi e adulti dai 4 anni in su; a settembre, con l’apertura dei nuovi corsi, per continuare a coltivare passione, talento e creatività, in un percorso artistico e umano che continua a lasciare il segno.