La nuova Suburra raccontata da Giancarlo De Cataldo

La nuova Suburra raccontata da Giancarlo De Cataldo
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Entra nel vivo la stagione di Libridamare a Latina lido. Domani dalle 18.30 sarà il big del noir italiano Giancarlo De Cataldo con il suo ‘La notte di Roma’, sequel del fortunatissimo ‘Suburra’, a salire sulla terrazza dell’Hotel Miramare di Latina lido, per la rassegna ‘Libridamare’, evento che si protrarrà fino al 26 agosto, sempre il venerdì all’ora del tramonto. Magistrato, sceneggiatore e scrittore, De Cataldo è uno dei romanzieri più apprezzati nel panorama italiano, tra i migliori del genere noir, descrivendo la realtà italiana senza miele e senza fronzoli. Ieri le dimissioni di Papa Ratzinger e quelle del capo di Governo Berlusconi per l’apocalisse in terra, o meglio a Roma. Ieri era ‘Suburra’, oggi il nuovo romanzo di Giancarlo De Cataldo s’intitola ‘La notte di Roma’. C’è sempre la Roma che c’ha colpito allo stomaco nel precedente romanzo e film, ci sono anche qui altre dimissioni eccellenti: stavolta tocca al ‘Tedesco’, l’altoatesino che è divenuto sindaco di Roma, inflessibile e incorruttibile. E come sempre la criminalità s’addensa dove il potere staziona. C’è ancora un Malgradi a cercare di fare affari usando la scorciatoia corrotta della politica, stavolta gli appetiti si scatenano per l’imminente Giubileo e il giro di valzer fa gola a tutti. Ritroviamo il giovane Sebastiano, che affrancatosi dagli

Giancarlo De Cataldo
Giancarlo De Cataldo

zingari Anacleti, è diventato il pupillo del Samurai, finito in galera (nella trasposizione cinematografica invece veniva freddato da Viola, la fidanzata eroinomane del Numero 8), e quindi tenta di giocare la partita a scacchi degli appalti seguendo le direttive del boss. I colpi di scena, il sesso estremo, gli inganni, i tradimenti, le violenze sono all’ordine della pagina, con quel linguaggio volutamente forte, crudo, triviale, gergale, e per questo più credibile rispetto a un vocabolario d’antan: saranno anche questi i segnali di un imbarbarimento globale della Città Eterna? Non c’è necessità di una risposta arzigogolata, è sotto le fermate della metro e sopra le soste dei taxi e dei bus (tanto per citare il mondo di mezzo, o di sotto, del Carminati), altro che romanzo profetico come qualcuno ha definito i parti letterari di De Cataldo e del complice sodale Carlo Bonini, giornalista d’assalto di Repubblica, cofirmatario dei due successi. La verità è un’altra ed è forse ancora più dura da digerire: Bonini e De Cataldo osservano sì la realtà, ma parlano anche coi paria, studiano le carte e le sovrappongono agendo di fantasia (insomma…) e allora le anticipano perché le istituzioni sono impegnate… a fare affari. L’innocenza non è di questi personaggi, sono tutti contaminati, ex fasci ed ex compagni, e anche i nuovi che li sostituiscono all’epoca sarebbero stati tenuti allo zerbino della porta: Male e Bene non lottano tra di loro, i cavalieri bianchi e neri si sono fusi, non c’è un personaggio che si salva per bontà e genuinità, e chi segue la linea dell’onestà fino alla fine ci lascia le penne. È un messaggio negativo quello lasciato da De Cataldo? No, è la verità, è Roma, è il Paese. E il noir che è lo strumento utilizzato per raccontarli non è il suo specchio deformante, ma quello più levigato e riflettente dove come ogni ‘nero’ che si rispetti non lascia scampo: anche qui tutti sono colpevoli e nessuno è mai del tutto innocente. Presenterà il giornalista Gian Luca Campagna. L’evento è organizzato dall’agenzia Omicron. L’ingresso è libero.


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