La fine dell’anno: il momento per il bilancio psicologico.
a cura della dr.ssa Alessia Micoli, psicologa
Sta terminando l’anno, siamo tutti pronti a festeggiare l’anno che si conclude ed il nuovo inizio; inoltre, questo periodo rappresenta oltre un momento di riflessione collettiva è un passaggio psicologico importante. La fine dell’anno è un momento che va oltre il calendario; è un periodo che ognuno attraversa in maniera propria e particolare, nonostante il rito di passaggio che viene vissuto con il cenone e brindando al nuovo anno. Difatti il 31 dicembre, non è solo una convenzione del calendario, ma una pausa simbolica ed è quella data che rappresenta un confine tra ciò che termina e ciò che avverrà. Nella maggior parte delle situazioni, al di là delle feste, del cenone e del brindisi, questo periodo che funziona come un rito di passaggio, attiva un processo di autovalutazione. In questo periodo vi sono tante emozioni diverse dalle altre, a volte contrastanti, vi è nostalgia per ciò che si lascia alle spalle, la speranza per ciò che deve avvenire; in psicologia si parla di “emozioni miste”, che sono molto frequenti nei momenti di transizione. Abbiamo bisogno di trasformare l’esperienza con dei capitoli che si chiudono ed altri che si apriranno. Secondo la psicologia, l’esigenza di fare bilanci si genera dalla maniera con la quale la mente organizza l’esperienza. Sul bilancio che andiamo ad effettuare non deve essere un’autocritica, ma deve essere un momento in cui si riconosca le proprie difficoltà, evidenziando le proprie risorse che si sono sviluppate nell’arco dell’anno. Si valutano gli obiettivi raggiunti, le occasioni perse, i cambiamenti che hanno segnato la vita quotidiana e le relazioni che si sono modificate. Si deve cercare di dare un significato alle varie esperienze vissute, in maniera costruttiva e non bisogna concentrarsi solo sugli insuccessi, tralasciando i progressi fatti. La fine dell’anno non cancella il passato, ma lo trasforma in esperienza; si deve dare un senso al tempo vissuto, elaborare le emozioni, chiudere alcune esperienze, rafforzare la consapevolezza di sé, riattivare la speranza e la motivazione. Ciò aiuterà a rallentare, ad accogliere il nuovo anno con maggiore consapevolezza.
