Crisi economica e aumento dei tributi: un mix letale

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Oggi le tasse pesano su una famiglia media circa 700 euro in più rispetto al passato: un dato aggravato ulteriormente dal contesto socioeconomico in cui viviamo, in cui i consumi sono scesi ai minimi storici. La conseguenza a tutto ciò è quotidianamente sotto i nostri occhi: assistiamo, infatti, inerti, alla decisione sempre più comune dei piccoli e medi imprenditori, artigiani e commercianti di chiudere la propria attività. Non è difficile ipotizzare che una maggiore diminuzione dei consumi sia stata causata anche da un aumento dei tributi: tale tendenza potrebbe, infatti, essere contrastata solo cercando di dare più potere di acquisto ai cittadini e quindi cercando di “lasciare più soldi nelle loro tasche”. Massimo Cusumano Presidente Provinciale Codacons ci chiarisce che l’acquisto di generi alimentari ha subito un forte calo: dato decisamente allarmante ma ricco di spunti di riflessione: “Si stanno sviluppando forme di acquisto alternative, direttamente dal contadino, gli acquisti condominiali di frutta all’ingrosso, gli orti casalinghi.”

Ma purtroppo, accanto alla necessità di risparmiare si sta diffondendo sempre di più una forma di accesso al credito semplificato: le carte revolving – continua Cusumano – “bisogna tener presente che gli interessi per una carta di credito revolving sono del 20%. Le finanziarie sono utili se sporadiche e limitate nel tempo, ma sarebbe bene non accumulare i finanziamenti per evitare di non riuscire più a far fronte ai pagamenti.” Si parla di una ripresa per il 2014, secondo Massimo Cusumano, ci sarà davvero? La ripresa prevista per il 2014? Si discute su un 0,1 o al massimo 0,3% . Ma se lo Stato non inizierà a risparmiare i soldi, non si arriverà da nessuna parte. E’ difficile fare delle previsioni sul 2014, l’unica cosa Presidente Provinciale della Fipe Italo Di Cocco e Massimo Cusumano Presidente Provinciale Codacons 1certa è che lo Stato sta continuando a mettere sotto pressione i contribuenti: Se non si attacca la causa, non si debella il principale problema! Si parla di mancato sviluppo e di eccessivo passivo a carico dello Stato: il passivo genera ogni anno solo d’interessi fra gli 80/ 90 miliardi di euro, e ciò non è di aiuto ad una ipotizzabile riduzione delle tasse.” E quindi come riuscire a sopravvivere? A questo punto, Cusumano da un consiglio alle famiglie italiane: “Rivedere lo stile di vita! Cercare di risparmiare! Ma attenzione all’illusione dei grandi risparmi, specie in campo energetico, rivolgersi sempre al mercato tutelato dove le tariffe, i contratti, i costi sono stabiliti dal garante, evitando così numerose sorprese” – Cusumano prosegue affermando che – “luce e gas con la liberalizzazione sono diventati veramente dispendiosi, lo stesso Garante dell’energia ha detto che sul mercato libero luce e gas costano di più, anche la tariffa bi-oraria si è dimostrata un vero fallimento, con l’aumento di pannelli fotovoltaici e l’energia alternativa immessa sul mercato, l’energia di sera costa di più.” E se pensiamo ai cittadini di Latina “A Dicembre 2013 vi saranno molti tributi da versare: Tia 2011, Tarsu 2013, saldo IMU…ma non finisce qui: “Ad esasperare i commercianti a Latina, durante la primavera e l’estate appena trascorse, anche un incremento esagerato sulle tasse per la pubblicità di insegne ed affissioni, la cosa ha suscitato le ire dei commercianti che hanno, di fatto, smontato insegne e limitato al minimo l’uso dei manifesti”. E tutto questo caos provoca solamente fenomeni d’illegalità e contraffazione: è il presidente provinciale della Fipe, (Federazione Italiana Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio) Italo Di Cocco a porre l’accento su questa problematica. “Commercianti e ristoratori sul piede di guerra non solo in Provincia di Latina ed in città, il problema è Nazionale, le aziende stanno chiudendo, si sono registrate 400 mila chiusure e decine di suicidi” – afferma Di Cocco che aggiunge – “ Bisogna ristabilire un minimo di regole, l’associazione commercianti sta cercando, con l’aiuto delle forze dell’ordine di monitorare le irregolarità su tutto il territorio per stabilire un minimo di equità. Chi rispetta le regole è soffocato dalle tasse, credo, che sia necessario essere provocatori fino in fondo, se la situazione non migliorerà, potrei arrivare a chiedere ai miei pubblici esercizi di trasformare le loro attività in circolo privato”. Tutto molto vero: ma un aspetto di tutto quest’articolo a mio avviso merita un plauso, benché evidenziamo una tematica molto scontata: Cusumano suggerisce di rivedere lo stile di vita. Sagge parole! D’altronde ogni fase storica vede un ciclo economico e chi vive quel periodo deve essere in grado di adattarsi. Ma mentre è facile abituarsi ad una situazione più favorevole, difficile è fare delle rinunce: Marcel Proust diceva: nella vita, é più facile rinunciare ad un sentimento piuttosto che perdere un’abitudine.

E mantenendo il focus su Latina, tutto sembrerebbe fuorché che viviamo una fase di crisi: sono venduti immobili a 5.000 euro al metro quadro, notiamo per strada macchine da 80.000 euro…i locali sono sempre pieni di gente: insomma, forse nel consiglio di Cusumano non deve ravvedersi la banalità e la scontatezza: si coglie piuttosto l’esperienza di chi il consumatore lo osserva da un altro punto di vista. Perché si sa…è sempre una questione di prospettiva!


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