A Cisterna “I predatori dell’arte perduta”

A Cisterna “I predatori dell’arte perduta”
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L’Associazione Culturale Mayhem, con il Patrocinio del Comune di Cisterna di Latina e del Comune di Lanuvio, presenta, sabato 10 maggio alle 10.30 presso l’Aula Consiliare del Comune, il libro di Fabio Isman “I predatori dell’arte perduta. Il saccheggio dell’archeologia in Italia (Ed. Skira, 2009)”. Oltre all’autore, interverranno la Dottoressa Giuseppina Ghini, Funzionario Archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e il Dott. Luca Attenni, Direttore del Museo Civico Lanuvino, che illustreranno il recupero della statua dell’Imperatore Caligola a Nemi, il rinvenimento della stipe votiva in Località Pantanacci, una delle realtà archeologiche di maggiore interesse scientifico degli ultimi anni nel panorama italiano e laziale in particolare e le peculiarità della gestione museale. Il libro di Isman, tra i quattro vincitori del premio Estense nel 2009, è l’unico lavoro ad oggi disponibile che ricostruisce, come in una spy story, attraverso interviste e documenti giudiziari, la “Grande Razzia” delle opere d’arte che si è consumata in Italia dal 1970 al 2004. Centinaia di siti archeologici della penisola violati e devastati; milioni di reperti, tesori spesso unici al mondo,scavati clandestinamente e resi oggetti “muti” al di fuori dei propri contesti che, per il tramite di “tombaroli”, intermediari e grandi mercanti d’arte, sono stati acquistati, a cifre esorbitanti, da grandi musei internazionali, americani ed europei e da misteriosi collezionisti privati, con la complicità di prestigiose case d’asta. Solo una piccola parte è stata finora restituita. Un traffico, quello delle opere d’arte, che è paragonabile solo a quello degli stupefacenti ma che è sicuramente meno pericoloso: nessun cane fiuta in aeroporto un’opera d’arte e, spesso, le persone indagate e processate, restano a piede libero. L’autore riserverà un intervento alla situazione di Cisterna, in particolare alla vicenda del Tempio “unico al mondo” di Caprifico di Torrecchia. Fabio Isman, è nato a Monza da una famiglia triestina e per 40 anni ha lavorato a Il Messaggero, come capo dei Servizi italiani ed inviato speciale, dopo essere passato per le redazioni del Piccolo e del Gazzettino (direzione Cavallari). Collabora a Il Messaggero e a varie testate specializzate, come Il Giornale dell’arte, The Art Newspaper, Bell’Italia e Art e Dossier, dove ha ripreso una rubrica fortunata, La pagina nera, che aveva condotto per dieci anni. Ha ideato, fondato, e diretto fino a marzo 2014, Artemagazine, quotidiano on line di arte e mostre.Dal 1980, si occupa prevalentemente di Beni culturali, in Italia e all’estero. Da solo, o con altri, ha scritto 37 libri, anche sui restauri e la salvaguardia del patrimonio storico-artistico e sulle capitali dell’arte.


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