A “Emergenze e Dintorni della Scena” arriva “Storia di un corpo”

A “Emergenze e Dintorni della Scena” arriva  “Storia di un corpo”
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Proseguono gli appuntamenti con “Emergenze e Dintorni della Scena”, la rassegna organizzata dall’Associazione culturale Opera Prima di Latina giunta quest’anno alla nona edizione. Dopo la straordinaria performance della Compagnia Excursus che la scorsa domenica 15 novembre ha inaugurato la stagione, il teatro di via dei Cappuccini 76 ospiterà ancora uno spettacolo di Danza dal titolo “Come un bambino abbandonato nello specchio dell’armadio” della Compagnia Atacama, in programma sabato 21 novembre alle ore 21. Patrizia Cavola e Ivan Truol, i due coreografi della Compagnia, nonché ideatori e registi dello spettacolo, hanno scelto come fonte di ispirazione “Storia di un corpo” di Daniel Pennac. L’essenza dello spettacolo è racchiuso in questa citazione dello scrittore francese: 13 anni , 1 mese, 2 giorni: “L’ho fatto! Ho tolto il lenzuolo dall’armadio e mi sono guardato allo specchio. Ho stretto i pugni, Come-un-bambino-2-foto-Giacomo-Citroho preso un gran respiro, ho aperto gli occhi e MI SONO GUARDATO! Era come se mi vedessi per la prima volta. Non ero davvero io quello li dentro. Era il mio corpo, ma non ero io. Non era neppure un amico. Mi ripetevo: Sei me? Sei tu, me? Io sono te? Siamo noi? E’ vero che la mia immagine riflessa mi è apparsa come un bambino abbandonato nello specchio dell’armadio. Questa sensazione è assolutamente vera. Facendo cadere il lenzuolo, sapevo benissimo chi avrei visto, ma è stata comunque una sorpresa, come se quel ragazzino fosse stato abbandonato lì ben prima della mia nascita. Sono rimasto a lungo a guardarlo.” Il viaggio nel corpo, dunque, inizia dalla propria immagine riflessa nello specchio e le nostre mani, le nostre gambe, i nostri organi diventano un veicolo da utilizzare per esplorare la memoria, fare scoperte e scontrarsi con i diversi risvolti del nostro io, da quelli più forti ai più vulnerabili. E ci si scopre simili ma anche profondamente diversi, in un ossimoro che tende all’infinito. In scena sette performers/danzatori: Valeria Baresi, Ilaria Bracaglia, Gennaro Lauro, Valeria Loprieno, Cristina Meloro, Sabrina Rigoni e Marco Ubaldi. Rispetto agli scorsi anni, in cui la danza era presente all’interno della rassegna di Opera Prima solo marginalmente o sotto forma di laboratori, quest’anno l’arte tersicorea si è ritagliata un proprio spazio specifico per cercare di sopperire ad un’offerta carente in Atacama-a-Roma-con-Come-un-bambino-abbandonato-nello-specchio-dellÔÇÖarmadio-di-Patrizia-Cavola-ed-Ivan-Truolambito locale, senza rinunciare alla sperimentazione che fa degli spettacoli di Opera Prima il segno distintivo sul territorio. Il prossimo appuntamento della rassegna diretta da Agnese Chiara D’Apuzzo e Zahira Silvestri, con la collaborazione delle luci e della fobica di Andrea Grassi della Cablato Service, è previsto per mercoledi 25, e in replica giovedì 26 novembre, alle ore 21: in scena “L’Ultimo giorno di un condannato a morte” di Victor Hugo con Elisabetta Femiano e la stessa Agnese Chiara D’Apuzzo, dirette da Danilo Proia. Il costo del biglietto di ingresso è di 10 euro.
Per info e prenotazioni 347.7179808 oppure 347.3863742.


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