L’ascolto dello psicologo: il sentirsi compresi nel percorso
a cura della dr.ssa Alessia Micoli, psicologa
Molte persone, che chiedono un aito allo psicologo hanno una grande difficoltà, cioè il riuscire a fidarsi, poiché nella loro vita hanno avuto esperienze negative, che hanno fatto divenire labile la capacità di avere fiducia nell’altro, quali: separazioni, abbandoni, problemi di autostima causati dal prossimo. L’ascolto dello psicologo è molto importante, ed è uno spazio unico, poiché è un luogo sicuro, non giudicante e soprattutto non passivo in cui si possono portare le proprie vergogne, la rabbia, la paura, i desideri e le ambivalenze. L’ascolto è la base in cui, nel sostegno psicologico, si costruiscono gli obiettivi in cui ha un ruolo basilare la fiducia che si genera tramite il rapporto umano e che fornisce la possibilità di aprirsi con sincerità, condividere i pensieri vulnerabili. Lo psicologo fornisce una relazione stabile, in cui la fiducia viene costruita passo dopo passo, in cui la persona deve sentirsi libera di parlare, chiedere. Difatti è un ascolto attivo ed empatico in cui il professionista accoglie la persona nella sua unicità, cercando il significato emotivo di ciò che viene raccontato e tramite la riflessività crea della consapevolezza. È un ascolto che aiuta la persona a dare un proprio senso alla vita; tramite un clima di fiducia e sicurezza, aiuta a rimettere ordine nei vissuti. Molto spesso lo psicologo riesce a ridurre la solitudine emotiva, diminuisce il carico di ansia e soprattutto rafforza l’autostima. Lo psicologo non ha lo scopo di orientare la persona verso ciò che egli ritiene giusto, egli guida la persona l’esplorazione interna, favorisce le decisioni più consapevoli e aiuta a sviluppare delle nuove prospettive. Lo psicologo lavora in modo strutturato, con delle regole scientifiche chiare; egli è un professionista che lavora con riservatezza, segue un codice deontologico e garantisce il segreto professionale.
