Il potere della conoscenza: la lezione di Anna Fraentzel Celli

Il potere della conoscenza: la lezione di Anna Fraentzel Celli
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Si terrà sabato 29 novembre alle ore 17.00, presso la Sala Conferenze del Museo della Terra Pontina, un importante appuntamento dedicato alla Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne. L’evento, organizzato con il patrocinio della Regione Lazio, del Museo della Terra Pontina “Storico Demo, Etno, Antropologico”, del MIR Musei in Rete e realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale L.V. Beethoven e l’Associazione Artistica Socio-Culturale “Don Vincenzo Onorati”, sarà dedicato alla figura di Anna Fraentzel Celli, protagonista di una straordinaria stagione di riscatto sociale e culturale nelle campagne romane e pontine. A introdurre l’incontro sarà Manuela Francesconi, direttore del Museo, mentre interverranno la sociologa Assunta Gneo e l’avvocato Emilia Colaiuta, che approfondiranno il valore storico e simbolico dell’impegno di Anna Fraentzel Celli. Figura centrale nella lotta contro analfabetismo, miseria e malaria nell’Agro romano di inizio Novecento. Appassionata di medicina e impegnata sul piano sociale e pedagogico, operò all’interno di un vivace ambiente culturale e riformatore insieme a Ersilia Bronzini Majno, Sibilla Aleramo, Giovanni Cena, Alessandro Marcucci e Duilio Cambellotti, condividendo l’idea che l’educazione fosse lo strumento fondamentale per migliorare la vita delle persone più fragili. Accanto al marito Angelo Celli, scoprì la drammatica condizione delle campagne e comprese che la prevenzione della malaria doveva procedere di pari passo con l’alfabetizzazione. Da questa intuizione nacquero le scuole rurali di Lunghezza (1904), l’Ente Scuola per i Contadini (1907) e le scuole-capanne nell’Agro Pontino (dal 1911). Operò anche a Foro Appio per diffondere la profilassi antimalarica. A Roma contribuì al potenziamento dell’ambulatorio pediatrico “La Scarpetta”, che presiedette e amministrò, e fondò una scuola laica per infermiere presso il Policlinico, convinta dell’importanza di un personale competente e indipendente. Dietro l’immagine di donna forte e instancabile, emerge una figura più complessa, segnata da sacrifici personali e da un impegno totale verso la scienza, il marito e i più fragili. «Ricordare Anna Fraentzel Celli in questa Giornata dedicata all’eliminazione della violenza sulle donne significa riconoscere il valore di una donna che, in un’epoca segnata da profonde ingiustizie sociali e forti disparità di genere, decise di non voltarsi dall’altra parte. Anna fu una figura di riscatto e di determinazione, comprese che la violenza più silenziosa, ma non meno devastante, è quella che nasce dall’abbandono, dalla miseria, dall’ignoranza imposta – ha affermato la sociologa Assunta Gneo – Con la sua opera educativa, Anna portò luce nelle zone più dimenticate, offrendo agli uomini, alle donne e ai bambini strumenti di emancipazione e di consapevolezza. Il suo impegno dimostra che l’istruzione è una forma potente di liberazione, un mezzo concreto per spezzare le catene della subordinazione». Il riconoscimento del suo valore arrivò nel 1913, quando il Ministero della Pubblica Istruzione le conferì la medaglia d’oro. Il suo contributo lasciò un’eredità profonda, trasformando l’educazione rurale in uno strumento di emancipazione e rinascita per intere comunità, fino a raggiungere migliaia di contadini che vivevano in condizioni paragonate ai secoli più bui della storia. «Celebrare Anna Fraentzel Celli oggi significa ribadire che la dignità e i diritti delle donne si costruiscono anche attraverso l’accesso alla conoscenza, la possibilità di scegliere e di partecipare alla vita civile – ha concluso l’avvocato Emilia Colaiuta – È un’eredità preziosa, che ci invita a continuare a lottare perché nessuna donna sia più costretta al silenzio o all’invisibilità». L’evento si svolgerà nella sala conferenze del Museo della Terra Pontina, Palazzo ex O.N.C., in Piazza del Quadrato 24 a Latina. Ingresso libero.


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