Sagra della Polenta: Sermoneta celebra il suo piatto tipico

Sagra della Polenta: Sermoneta celebra il suo piatto tipico
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Il tradizionale e tanto atteso appuntamento con la Sagra della Polenta di Sermoneta, il borgo medievale meglio conservato del Lazio, è in programma domenica 19 gennaio 2014, a cura dell’Associazione Festeggiamenti del Centro Storico e dell’Amministrazione comunale di Sermoneta. La giornata del 19 gennaio sarà intensa. Già dalle 6 della mattina i “polentari”, anziani di Sermoneta che conservano l’antica ricetta del piatto tipico sermonetano, inizieranno ad accendere il fuoco in Piazza del Popolo per la preparazione della polenta nei tipici paioli di rame. Nel centro storico ci saranno diverse iniziative, tra mostre, degustazioni di prodotti tipici e un mercatino dell’artigianato. Dopo la messa nella Cattedrale di Santa Maria Assunta e la benedizione della polenta e dei pani, alle 13 la sagra avrà ufficialmente inizio, con la distribuzione della polenta con ragù e salsiccia. Tale usanza dal 1977 viene curata DSC05762dall’associazione Festeggiamenti del Centro Storico che ogni anno organizza in Sermoneta, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, la Sagra DSC05840della Polenta. La polenta che viene gustata il giorno della sagra viene cotta ad arte in un paiolo di rame su fuoco a legna, lentamente e continuamente girata fin dalle prime ore del mattino in Piazza del Popolo da esperti polentari. Il condimento della polenta viene fatto con salsicce, pomodoro, olio di oliva locale ed altri ingredienti che solo i cuochi polentari sermonetani conoscono a menadito, un’arte di cucinare che i più anziani polentari tramandano ai più giovani, che ogni anno, si dedicano con passione e volontariamente alla cottura di questo piatto oggi tanto ricercato. Le celebrazioni iniziano una settimana prima, con l’esposizione della sacra immagine di S. Antonio Abate. Dal centro storico, la sagra si sposta nelle settimane successive nelle borgate: a Doganella (sempre il 19 gennaio), Pontenuovo, Tufette , Sermoneta Scalo e Monticchio.


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