Nasce il “Contratto di Fiume”: il Cavata protagonista

Nasce il “Contratto di Fiume”: il Cavata protagonista
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Con la sottoscrizione del Manifesto di Intenti da parte di circa 40 portatori di interesse, tra associazioni culturali, ambientaliste e sportive, attività produttive ed agricole, strutture ricettive ed industriali, è partito il primo “Contratto di fiume” della Regione Lazio. Il Comune capofila di Sermoneta e il Comune di Sezze hanno dato l’avvio, con una partecipata assemblea al Foro Appio, del Piano strategico pluriennale che ruota intorno alla riqualificazione del Fiume Cavata, il corso d’acqua che ha caratterizzato la storia dei due territori, e che ha come obbiettivi la sorveglianza e la tutela delle acque superficiali e delle aree boschive presenti nel bacino idrografico del Fiume Cavata, la riduzione del rischio idraulico causato dal disboscamento degli argini, il ripristino dello stato di visibilità, la conservazione e la valorizzazione dei monumenti e dei ruderi di importanza storica presenti nei luoghi, lo sviluppo economico delle imprese e dei privati che operano nel turismo locale per fini ludici, naturalistici, eno-gastronomici e culturali. Questa iniziativa,

Macchina dell'acqua
Macchina dell’acqua

promossa dai Comuni di Sermoneta e di Sezze, nel cui territorio si sviluppa l‘intero corso del fiume Cavata (circa 7 chilometri) dalle sorgenti di Monticchio al Forio Appio, si coniuga con le iniziative analoghe degli altri Comuni dell’Agro Pontino per la tutela dei fiumi Amaseno, Sisto ed Ufente, del Lago di Paola e di altri canali di bonifica interconnessi, con lo scopo di creare un’unica Via d’Acqua che collega i monti Lepini ai laghi costieri ed al mare Tirreno. A fare gli onori di casa il Sindaco di Sermoneta Claudio Damiano, il collega di Sezze Andrea Campoli, il consigliere regionale Rosa Giancola promotrice dei contratti di fiume, Saverio D’Ottavi dell’associazione Fiume Cavata. “A Sermoneta e a Sezze il fiume Cavata ha rappresentato un fattore economico fondamentale – ha spiegato Claudio Damiano – e nel corso della storia ha determinato l’economia e la cultura di questo territorio. Memorie che vengono dal porto romano sul Cavata e della macchina dell’acqua che alimentavano il borgo di Sermoneta. Il Contratto di Fiume rappresenta un’occasione imperdibile, non solo per la fondamentale tutela del paesaggio, ma anche per la costruzione di un percorso integrato che può permettere lo sviluppo di un brand agricolo, lo sviluppo della mobilità fluviale e di opportunità anche dal punto di vista turistico. Il contratto di fiume impegna anche le industrie ad una maggiore sostenibilità ambientale”. Il Sindaco di Sezze ha invece evidenziato come questo contratto rappresenti ciò che ha già fatto il Foro fiume cavataAppio, entrando in simbiosi col fiume e sviluppando un’attività che valorizza il Cavata. Interessanti gli interventi di Monaco e Cerasi, funzionari regionali che hanno evidenziato l’interesse di Regione Lazio e Unione Europee ai Contratti di Fiume e promettendo collaborazione per l’individuazione di percorsi da seguire per attrarre fondi europei per lo sviluppo del Contratto. La consigliera regionale Rosa Giancola ha sottolineato come questo sia il primo progetto di contratto di fiume e che sarà seguito in Regione con particolare attenzione, perché rappresenta “quelle forme nuove di sviluppo integrato di territorio quale sfida futura, un progetto pilota sul quale poter legare e far crescere altre esperienze, come quello dell’Amaseno e quello dell’Ufente”. A questo incontro, oltre ai numerosi portatori di interesse che hanno sottoscritto il documento costitutivo del Contratto di Fiume, erano presenti il Sindaco di Terracina Nicola Procaccini, l’assessore all’ambiente del Comune di Latina Roberto Lessio e l’assessore del Comune di Pontinia, a dimostrazione del fatto di come questa esperienza, nata dai Comuni di Sermoneta e Sezze con la collaborazione preziosa dell’associazione Fiume Cavata, venga anche da altri percepita come un’esperienza importante da esportare.


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