Latina: “La vitamina D allunga la Vita?” il convegno e le nuove linee guida

Latina: “La vitamina D allunga la Vita?”  il convegno e le nuove linee guida
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Si è svolto ieri (sabato 16 marzo) nella gremitissima sala dell’Hotel Europa a Latina il convegno “La vitamina D allunga la Vita?”, l’incontro patrocinato dalla ASL di Latina, dall’Ordine dei Medici della provincia di Latina, e dall’A.M.E.. L’incontro è stato organizzato dal Rotary Club di Latina, dal Lions Club Sabaudia-San Felice Circeo e dall’associazione Tendi La Mano A.I.P.O.M. onlus, l’Associazione Italiana che si occupa delle Patologie Osteometaboliche. Sono intervenuti la dott.ssa Loredana Arenare farmacista afferente alla UOC di Assistenza Farmaceutica e territoriale della  ASL Latina, il dottor Roberto Cesareo  Endocrinologo afferente alla UOC di Medicina Interna dell’ ospedale S.M Goretti di Latina nonchè Presidente Tendi La Mano-AIPOM onlus e la dott.ssa Assunta Santonati  Responsabile Endocrinologia e diabetologia Ospedale S. Giovanni di Roma. Obiettivo dell’incontro è stato quello di presentare le ultime linee guida 2018 degli Endocrinologi Italiani dell’AME(Associazioni Medici Endocrinologi Italiani) e fare chiarezza sulle modalità di somministrazione della vitamina D e sull’uso

Dott. Roberto Cesareo

smodato di alcuni preparati a base della vitamina D che negli ultimi anni hanno intaccato, e non poco, il Sintema Sanitario Nazionale. Il dottor Roberto Cesareo è stato il primo nome e il principale coordinatore di un gruppo di esperti endocrinologi italiani che hanno presentato nell’Aprile 2018 le Linee Guida Nazionali Degli Endocrinologi Italiani in merito alla carenza di vitamina D pubblicate poi sulla prestigiosa Rivista Internazionale Nutrients. Dalla sua raccolta dati è emerso che, speculando sulla prescrizione della molecola e sui test per stabilire la carenza di vitamina D da effettuare nei pazienti, solo nel 2018 le vendite hanno fatto registrare un giro di affari di un miliardo di dollari. A fare un quadro della situazione locale è stata la dott.ssa Loredana Arenare, farmacista, che ha presentato gli allarmanti dati di spesa correlati all’incongrua prescrizione della vitamina D. «La vitamina D in base ai dati OSMED 2017 è diventato il terzo farmaco più venduto in Italia a carico del Sistema Sanitario Nazionale e nel Lazio è addirittura il primo farmaco con un aggravio di spesa rispettivamente di 240 milioni di euro in Italia e per l’appunto di 21 milioni di euro nel Lazio – ha precisato la dott.ssa Arenare – Nella sola provincia di Latina i dati non sono meno confortanti poiché la spesa correlata all’acquisto della vitamina è stata pari a circa 2.5 milioni di euro nel solo 2018». È stato il dott. Roberto Cesareo a presentare le nuove linee guida AME, dove si è rilevato che la vitamina D andrebbe prescritta solo in casi selezionati. «Lo screening a tappeto sulla popolazione è assolutamente inutile e l’abituale correlazione tra la carenza di vitamina D ed altre malattie che non riguardano quelle di tipo muscolo-scheletriche è assolutamente priva di reali fondamenti scientifici – ha proseguito il dottor Cesareo – Il motivo principale legato all’eccesso di prescrizioni in Italia e nei paesi del Mondo Occidentale è l’attuale definizione delle soglie di normalità che sono troppo ‘alte’, motivo per cui si rischia di arruolare alla terapia tanti ‘finti malati’ affetti da livelli di vitamina D non cosi bassi come le attuali soglie diagnostiche vogliono far credere».  È stata invece la responsabile dell’Unità operativa di endocrinologia del San Giovanni di Roma, la dott.ssa Assunta Santonati a porre in risalto le condizioni nelle quali andrebbe valutata l’eventuale prescrizione di vitamina D qualora questa fosse realmente ridotta. «Le categorie di soggetti da scrinare ed eventualmente da trattare resterebbero i poco esposti alla luce solare, le donne in gravidanza, i soggetti obesi e gli anziani che sono più esposti alle cadute ma anche coloro che già assumono farmaci per la cura dell’osteoporosi o che hanno problemi alle paratiroidi o alterata funzionalità epatica o renale – ha sottolineato la dott.ssa Santonati – purtroppo alla luce delle reali evidenze cliniche la prescrizione della vitamina D ha scarsi vantaggi anche per la prevenzione delle malattie muscolo-scheletriche e, pertanto, visto anche la spesa elevatissima correlata alla sua eccessiva prescrizione, il suo utilizzo andrebbe effettuato in maniera alquanto selezionato». A tal proposito, il dottor Cesareo con la dott.ssa Arenare ed il servizio dell’UOC della farmacia dell’ASL di Latina presieduto dalla dott.ssa Alessandra Mecozzi si stanno adoperando per valutare l’opportunità di definire nuove linee guida aziendali finalizzate ad una più congrua ed adeguata prescrizione della vitamina D.


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