Visto per voi: “ArticoloTre” secondo la compagnia Latitudine Teatro

Visto per voi: “ArticoloTre” secondo la compagnia Latitudine Teatro
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di Elena Spunton

“Il buon insegnamento è per un quarto preparazione e tre quarti teatro.” Siamo perfettamente d’accordo con questa citazione di Galileo Galilei e proprio per questo ci sembra doveroso dare spazio e risalto ai ragazzi della nostra città che per passione si impegnano a portare avanti la cultura e l’arte che sembrano sempre più passare in secondo piano. La compagnia Latitudine Teatro, nei giorni scorsi, ha proposto al pubblico uno spettacolo, ARTICOLOTRE, ispirato al più importante e più bell’articolo della nostra Costituzione, il numero tre. L’inizio della rappresentazione da subito permette agli spettatori di comprendere l’idea di fondo: i ragazzi iniziano leggendo il testo della norma che con le sue parole eleganti e significative va decisamente in contrasto con l’atteggiamento degli attori che manifestano sarcasmo e ilarità. Lo spettacolo si trasforma in una denuncia, contro l’indifferenza politica, contro lo scempio della nostra Costituzione e la poca attenzione a lei riservata dai governanti ma anche e soprattutto dalla popolazione ignara del contenuto della legge posta a fondamento della nostra società. Elementi di attualità molto profondi si alternano a momenti d’ironia in cui ogni attore, rappresentando una virtù indossa un naso da clown e si prende gioco del pubblico e delle questioni morali, portando così lo spettatore a riflettere sui tanti valori che dovrebbero essere inviolabili e che oggi sono sempre più dietro a tutto; si parla di scuola, in particolare della situazione dei bambini disabili costretti a non poter frequentare le lezioni tutti i giorni per la scarsità degli insegnanti di sostegno, di disoccupazione, del dramma dell’immigrazione, di sanità, insomma di tutto ciò che può rappresentare gli “ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona”. Lo spettatore è coinvolto pienamente nella riflessione quando gli viene posta la domanda “Che cosa saresti disposto a difendere con tutto te stesso?”. S’interrompe così l’indifferenza e si ritorna a pensare e a dare importanza ai veri valori che devono essere difesi con tutta la forza, uno su tutti: l’uguaglianza. Uno spettacolo decisamente appropriato per i momenti attuali, messo in scena con professionalità e passione.


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