La forza psicologica di Santa Bibiana.
a cura della dr.ssa Alessia Micoli, psicologa
Bibiana è una figura poco nota, ma la più suggestiva del martirologio cristiano. Bibiana è stata una giovane vergine cristiana romana che subì l’atroce martirio sotto Flavio Claudio Giuliano; la donna nacque durante il periodo in cui vi erano grandi persecuzioni dei cristiani. I suoi genitori morirono e lei rimase con la sorella Demetria, con la quale si dedicò alla preghiera e preparandosi ad affrontare la possibile persecuzione che non tardò, purtroppo, ad abbattersi su di loro. Secondo la leggenda la sorella morì durante gli interrogatori, mentre lei rifiutò di abbandonare la sua identità religiosa e fu sottoposta a violenze, preservando il proprio nucleo identitario e morì martire verso il 363 d. C. A Roma fu fatta edificare una basilica in suo onore. Bibiana raffigura il vero coraggio di una donna che non si piega alla violenza e protegge la propria identità, nonostante le torture arrivarono ad essere massacranti, non solo fisiche ma anche rivolte alla sua dignità. Lei rappresenta la forza della persona in condizioni di stress, l’integrità del sé, di fronte alla coercizione; fronteggiando sofferenze che hanno cercato di rompere la sua volontà. Il suo nome è tradotto anche come Viviana, che dal latino ha il significato di “vitale”, “che ha la vita”. È una figura che rappresenta e conserva il senso interno di stabilità. La sua storia mette in risalto il fatto che una persona con un grande sistema di valori, credenze ed idee che danno un senso alla propria vita, può far fronte ad esperienze emotivamente distruttive. In psicologia questo concetto è molto importante in quanto ha la funzione di “bussola” interiore; come a dire che ogni difficoltà può essere superata e che la vita non ha solo uno scopo. Il giorno della sua festa è il 2 dicembre, giorno in cui la tradizione cristiana identifica con la sua morte, cioè il giorno del martirio e si dice che si possa dedurre tutto il clima dell’inverno: “Se piove a Santa Bibiana, piove quaranta giorni e una settimana”. Perché il 2 dicembre è vicino all’inizio dell’inverno meteorologico, di solito il primo dicembre; inoltre, un tempo l’agricoltura dipendeva molto dal clima ed i contadini identificarono in questo giorno come quello che poteva dare indicazioni sulle correnti stagionali.
