San Felice Circeo, tutto è possibile nella terra raccontata da Omero

San Felice Circeo, tutto è possibile nella terra raccontata da Omero
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Scrutando l’orizzonte da un punto qualsiasi dell’Agro Pontino si distingue chiaramente quello che sembra il profilo di una figura umana. Un’altura imponente che intreccia la sua storia con quella delle vicende narrate da Omero nell’Odissea. E’ uno degli elementi fantastici inseriti nel poema che racconta le avventure di Ulisse nel suo viaggio di ritorno verso Itaca, qui alle prese con la Maga Circe. L’episodio racconta come gli uomini dell’equipaggio, approdati sull’isola di Eea, vengano attratti da una voce melodiosa, fatti prigionieri nel palazzo della dea e trasformati in porci. Ulisse tenta di salvarli, ma la sola astuzia non basta, così, proprio come nelle favole, giunge in suo aiuto Ermes che gli consegna un antidoto per contrastare gli incantesimi della maga. L’eroe riesce a liberare i compagni ma viene comunque irretito, ammaliato e conquistato dalla bellezza di Circe. Resta con lei per un anno intero, finché non riprende il suo viaggio verso casa, più per assecondare i suoi compagni che per volontà propria. Oggi, quello che si riconosce nella sagoma del promontorio sarebbe proprio il profilo della dea, l’inconfondibile Maga Circe. Un territorio straordinario che coniuga bellezze naturali con magnifici siti archeologici, circondato dalla più grande foresta di pianura d’Italia. Una

Ingresso Grotta delle Capre
Ingresso Grotta delle Capre

distesa di macchia mediterranea, gigli selvatici e canneti che non solo dà rifugio a daini, volpi e cinghiali ma ospita anche tutti quei turisti alla ricerca del contatto con la natura. Compreso all’interno del Parco Nazionale, è il promontorio del Circeo. San Felice Circeo è un piccolo paese con poco più di 8.000 abitanti che si estende in due aree ben distinte, da una parte il promontorio, appunto, dall’altra una zona pianeggiante. Lungo la dorsale di questo monte sul mare, tra le altre s’innalza la famosissima Punta delle Crocette dalla quale si gode una vista incantevole sul golfo di Gaeta. La pianura sottostante è invece costituita da sabbie sommerse, bonificate durante il periodo fascista. Il paese ha una storia antichissima che inizia migliaia di anni fa. Durante i secoli sarà colonia romana, possedimento dei Templari durante il Medioevo, feudo dei Caetani e infine roccaforte pontificia. Numerose le grotte sul versante meridionale. Lunga circa 35 metri la Grotta delle Capre era usata in passato come ricovero per il bestiame, il che rende chiaramente l’etimologia della denominazione! Oggi è raggiungibile via mare o tramite un ripido sentiero via terra. A rendere famosi gli antri del promontorio fu il professor Alberto Carlo Blanc che negli anni trenta del secolo scorso avviò una serie di scavi e ricerche che portarono a scoperte tanto affascinanti quanto autorevoli. Nel 1939 fu riportato alla luce l’ingresso della Grotta Guattari all’interno della quale era perfettamente conservato l’ambiente che aveva ospitato l’uomo di Neanderthal. Resti fossili di ossa appartenenti ad animali piuttosto bizzarri da queste parti ai giorni nostri, ma che pur dovevano abitare questi territori. Si tratta di rinoceronti, elefanti ed ippopotami oltre a cervi e cavalli. Poi il ritrovamento più importante, il cranio di un individuo neanderthaliano al centro di una corona di pietre. Nello stesso periodo furono portate alla luce due mandibole e negli anni cinquanta la mascella di un bambino. E’ dimostrato che la zona fu abitata sia dall’uomo di Neanderthal che dall’Homo Sapiens e nelle zone circostanti gli scavi hanno dato alla luce importantissimi reperti quali lame, utensili da caccia, oggetti in terracotta e perfino in ossidiana. Il Parco Nazionale del Circeo è l’unico in Italia e in tutta Europa ad estendersi completamente tra la pianura e l’ambiente marino ed è definito dall’UNESCO come “Riserva della Biosfera”. Nel paese le costruzioni riflettono le diverse dominazioni susseguitesi nel corso dei secoli. Da segnalare le mura ciclopiche, la Torre Templare “del Parco” e la piazzetta del Convento. A Pantano Marino la Chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli custodisce la riproduzione autentica della Sindone. Nel periodo estivo il paese si riempie di vita e, insieme agli abitanti, tantissimi turisti si riversano tra le stradine e i piccoli locali del centro storico. Senza dubbio però, benché poco frequentato, San Felice Circeo mantiene un fascino tutto particolare anche nei mesi invernali, suscitando vivide impressioni a chi sa osservare. La festività per eccellenza è quella di Santa Maria della Sorresca, il giorno dopo la Pentecoste, quando la statua della Madonna è portata in processione fino al suo santuario sulle sponde del Lago di Paola, a Sabaudia. Una curiosità: nel piccolo cimitero che sovrasta la città vecchia, riposano alcuni personaggi dello spettacolo che proprio qui passarono gli ultimi anni della loro vita, tra i tanti Anna Magnani e Alberto Lupo.


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