Il Premio Caterina Martinelli a “Settant’anni senza lavoro” di Andrea Giansanti

Il Premio Caterina Martinelli a “Settant’anni senza lavoro” di Andrea Giansanti
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Ancora un successo per “Settant’anni senza lavoro”, il libro scritto da Andrea Giansanti che ripercorre la storia della disoccupazione in Italia a partire dal secondo dopoguerra. L’opera, edita per i tipi di Lampi di Stampa, si è aggiudicata la vittoria del premio letterario Caterina Marinelli per la saggistica. La cerimonia di premiazione si è svolta nella suggestiva cornice della Biblioteca Vaccheria Nardi, una delle più belle biblioteche di Roma, realizzata all’interno di tre splendidi casali del ‘900 con giardini annessi, dotata di 20 mila volumi su un’area di 7 mila metri quadri, un quarto della quale dedicata alla conservazione dei tomi. La motivazione dell’assegnazione del primo premio a “Settant’anni senza lavoro” sta nell’approfondita analisi, compiuta da Andrea Giansanti, dell’intreccio tra lo sviluppo del sistema produttivo italiano, l’evoluzione degli strumenti di tutela a favore dei lavoratori e gli andamenti dei tassi di occupazione e disoccupazione. Secondo classificato, “La decima musa, ovvero l’educazione a misura d’uomo” (Europa Edizioni) di Cesare Cancro, dirigente del Centro di cultura popolare di Salerno, mentre il terzo posto è andato a “La fortuna di nascere brutto anatroccolo” (Albatros), di Bruna De

Andrea Giansanti
Andrea Giansanti

Rubeis, psicologa e psicoterapeuta, già docente di Psicometria presso l’Università La Sapienza. «La struttura dell’occupazione – sottolinea Andrea Giansanti – negli ultimi settant’anni è mutata nei suoi caratteri e nella sua natura, come risultato di una serie di processi sociali ed economici, a cominciare dall’evoluzione degli assetti famigliari e del mercato del lavoro. La questione occupazionale è diventata un’emergenza ancor prima che una priorità: e dinamiche del lavoro in Italia hanno costituito motivo di attenzione e di preoccupazione sin dal secondo dopoguerra, quando il Paese – in ginocchio a causa degli eventi bellici – dovette affrontare la ricostruzione, che passava attraverso la garanzia della casa e di un impiego». L’opera “Settant’anni senza lavoro” analizza l’andamento dei flussi occupazionali dal 1945 al 2014, valutando in particolare le conseguenze dei fatti economici e l’efficacia degli interventi normativi nelle modificazioni dei tassi di occupazione e disoccupazione oltreché nelle dimensioni della forza lavoro. La sala d’onore della Biblioteca Vaccheria Nardi, completamente gremita per l’atto conclusivo della terza edizione del Concorso letterario Caterina Martinelli, ha visto la presenza dell’assessore alla Cultura del Municipio Paolo De Paolis e del presidente della Commissione ambiente Nicolò Corrado. La consegna dei premi è stata accompagnata dall’esibizione della Scuola di Musica Anton Rubinstein di Colli Aniene diretta dalla pianista Sara Matteo. Il premio Caterina Martinelli per la saggistica si aggiunge agli altri riconoscimenti già ricevuti da “Settant’anni senza lavoro”, finalista al Premio nazionale di divulgazione scientifica e secondo classificato al Premio Nabokov. Inoltre, il saggio di Andrea Giansanti è nella rosa dei finalisti al Premio letterario internazionale Santa Margherita Ligure, e al Premio Carver. «I crescenti riconoscimenti – conclude Andrea Giansanti – rappresentano la più bella e inaspettata gratificazione per il lungo lavoro di ricerca e analisi. Il tema della buona occupazione, di come promuoverla e garantirne il mantenimento, è un argomento che mi sta particolarmente a cuore e al quale ho dedicato gran parte dei miei studi e della mia attenzione nel corso degli anni».


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