Don’t touch: E la Chiesa dov’era?

Don’t touch: E la Chiesa dov’era?
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La redazione di ConTatto ha ricevuto dalla collega Antonietta De Luca un’analisi critico-obiettiva sulla marcia promossa dai cittadini di Latina finalizzata al risveglio delle coscienze della società civile contro l’illegalità e per esprimere solidarietà alla Polizia di Stato ed alla Magistratura, nei confronti di un sodalizio criminale radicato nel territorio da decenni.  Di seguito la lettera che pubblichiamo per intero:

Caro direttore,

ho marciato ieri con millenovecentonovantanove cittadini “per bene” per le vie del centro, solidale con la stampa locale sotto minaccia e con le forze di polizia che hanno portato avanti e concluso efficacemente l’indagine di portata storica per Latina denominata “Don’t touch”.

Ho provato un senso di orgoglio per gli studenti presenti in quella piazza dietro lo striscione “Grazie”, un sentimento di unità per i tanti amici spontaneamente convenuti nonostante il ritardo della notizia, un impulso ulteriore e condiviso all’impegno educativo e sociale sul tema della legalità vedendo camminare insieme tanti dipendenti della scuola pontina, tanti volontari del mondo delle 300x169_1445173416639_screenshot.5associazioni, alcuni artisti e, in fine, ho reagito con sdegno vedendo nel corteo politici indagati applaudire alle parole del questore come se niente fosse.

Guardandomi intorno, mi sono posta delle domande e ho ipotizzato delle risposte. A un interrogativo non ho dato esito: “Ma la Chiesa dov’era?”

Qualcuno l’ha vista ieri sera davanti alla questura? Non fosse altro che per il fatto che il direttore de “Il Messaggero” è stato minacciato nella cattedrale, qualche sacerdote, mi sarei aspettata di vederlo. Se non il vescovo in persona, mi sarei accontentata di vedere almeno un parroco, una madre superiora, una suora, un sacerdote, un qualsiasi consacrato soldato di Cristo lì ad esprimere una chiara presa di distanza dalla criminalità.

Forse c’era qualcuno delle sacre gerarchie territoriali o sono io che non ho visto nessuno, nessuno dei predicatori della testimonianza così persuasivi dai pulpiti delle parrocchie cittadine, nelle aule del catechismo?

Non è una questione di fede o di religione. E’ un fatto sociale.

Tutti conosciamo il valore, il peso e le dimensioni dell’agire cattolico nella nostra città. Per questa comunità, quello che offre la Chiesa è quasi l’unico spazio – fisico e morale – di aggregazione e non soltanto giovanile. Sarebbe importantissimo un messaggio alla cittadinanza da parte dell’istituzione ecclesiastica.

Sono davvero io che non ne ho scorto alcun rappresentante o qualcuno c’era da qualche parte? Sono davvero io che non l’ho letta o è uscita qualche dichiarazione della curia sui quotidiani locali?

La Chiesa ha espresso e perso tanti sacerdoti per la causa della legalità, tanto per ricordarne uno, Pino Puglisi e, per ricordarne un altro più vicino a noi, Cesare Boschin. Mi piace ricordare gli esempi di questi uomini di fede che, nella laicità, hanno saputo spendere il loro impegno cristiano nella e per la società civile. Mi piace ricordarlo soprattutto ai cittadini consacrati e alle cittadine consacrate che non c’erano ieri. Magari domani ci saranno.

La Chiesa Pontina dov’è nei giorni di “Don’t touch”?

Antonietta De Luca

Antonietta De Luca
Antonietta De Luca

Scrittrice

Antonietta De Luca: Docente di lettere, giornalista pubblicista dal 2004 e scrittrice, è autrice di tre libri usciti tra il 2009 e il 2012: “La critica letteraria di Giuseppe Pontiggia”, i racconti della raccolta “Stage Generation” e la raccolta di poesie “Di Sangue e Pensiero”.


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