“Al cuor… si comanda” la nuova campagna del progetto Rete Pontina per l’infarto.

“Al cuor… si comanda” la nuova campagna del progetto Rete Pontina per l’infarto.
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S’intitola “Al cuor… si comanda” ed è la campagna informativa che il direttore generale dell’Asl di Latina, Michele Caporossi ha voluto rilanciare per dare maggiore impulso alle attività della rete per l’infarto della provincia di Latina che, rappresenta uno dei fiori all’occhiello della sanità pontina in ambito regionale . All’incontro che si è svolto presso gli uffici della direzione generale dell’Asl di Latina, erano presenti i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e i medici che lavorano al progetto della rete per l’infarto: il dottor Edoardo Pucci, il dottor Antonio Sabatucci e il dottor Fabio Pannozzo, responsabile del registro tumori. L’obiettivo è d’incrociare i dati provenienti dall’elaborazione dei casi dalla rete per l’infarto con quelli del registro tumori in modo da avere e una casistica per lo studio decisamente più ampia. L’obiettivo, come hanno spiegato sia Caporossi che il dottor Pucci, è ridurre i tempi di chiamata dei soccorsi da parte del paziente: “Ogni anno nella Regione Lazio sono 10 mila i cittadini colpiti da infarto, mille dei quali muoiono prima di giungere in ospedale. I tecnici che hanno strutturato il progetto Rete Pontina per l’infarto hanno lavorato su un obiettivo che possiamo definire vitale – ha detto il dott. Pucci – far giungere il paziente in un ospedale specializzato entro 120 minuti dalla chiamata di soccorso. Tempo ritenuto fondamentale per abbattere una congrua percentuale di decessi, ma anche utile per limitare molte menomazioni della funzionalità cardiaca provocate dall’infarto”. L’ambulanza che interviene per soccorrere il paziente ha a bordo personale qualificato in grado di effettuare un elettrocardiogramma e spedirlo in tempo reale alla sala operativa dove, un cardiologo valuta il rischio e fornisce le prime indicazioni per il soccorso immediato che consente di portare il paziente in assoluta sicurezza fino all’ospedale Goretti. “Dobbiamo lavorare – ha affermato Caporossi – per informare i cittadini e per far capire che una tempestiva chiamata al 118 può davvero salvare una vita”. In questo contesto è essenziale anche il lavoro sulla prevenzione secondaria, sulla lotta al fumo e la sedentarietà: “Su questo dovremo lavorare anche nelle scuole – ha affermato Caporossi – dopo il successo della rete per l’infarto continueremo a lavorare sul progetto per una rete di emergenza per l’ictus, un lavoro essenziale che ci consentirà di salvare vite e di mettere in correlazione i dati dalle attività con il registro tumori e quello delle malattie cardiovascolari per creare un unico registro delle malattie cronico degenerative”.


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